Spoleto da oggi può sentirsi un po’ più sicura. Perché finalmente la Protezione civile della città del festival ha una sede degna di questo nome. Dopo anni in cui dipendenti e volontari hanno lavorato, da ridere se non fosse vero (clicca qui), in una struttura piena di crepe, infrastrutturali e non. Oggi, finalmente, il varo della nuova sede, individuata nella struttura di Sviluppumbria, in via dei Tessili, nel quartiere di Santo Chiodo, grazie ad un accordo strategico per la stessa economia cittadina. Ma andiamo con ordine.
Il taglio del nastro – all’appuntamento di questo pomeriggio c’erano tante autorità e centinaia di uomini e donne delle associazioni che da sempre si impegnano nei settori di competenza della Prociv. A fare gli onori di casa è stato il primo cittadino Fabrizio Cardarelli che ha voluto condividere l’evento con la Presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini. Presenti fra gli altri all’appuntamento il Vice Prefetto di Perugia, Tiziana Tombesi, e l’Arcivescovo di Spoleto e Norcia, monsignor Renato Boccardo.
La struttura – l’edificio si espande su oltre 500 metri quadrati suddivisi tra sala operativa, sala radio (dotata di un sistema di radiocomunicazioni digitale), sala riunioni e per la formazione e addestramento dei volontari, e uffici messi a disposizione delle associazioni territoriali: l’Associazione Nazionale Carabinieri nucleo di protezione civile, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, il Corpo Italiano Soccorso Ordine di Malta, la Croce Rossa, la Croce Verde, l’ Associazione Radioamatori Italiana e il Gruppo Comunale di protezione civile). Più di 1.000 metri quadrati rappresentano l’area esterna destinata ai mezzi dei volontari.
Gli interventi – “Sono iniziative come questa che dimostrano quanta disponibilità, quanta generosità i volontari mettono al servizio del bene comune” ha detto monsignor Boccardo “una passione interiore che ognuno porta ed esprime in maniera diversa ma sempre con il fine di aiutare il prossimo”. Subito dopo la benedizione della sede la parola è passata al sindaco Cardarelli: “questo è un bel giorno – ha dichiarato rivolto alle autorità e ai volontari che avevano preso posto in sala -; uno dei primi problemi che ho voluto affrontare al momento del mio insediamento è stato quello di dare dignità ai vari gruppi che già da anni che collaboravano con il comune”. Operazione che il sindaco può con orgoglio dire di aver concluso a tempo di record, incluso l’aver ricostituito il Gruppo comunale che vanta già più di 70 volontari coordinati dalla Fabiani. “Merito della dottoressa Stefania Fabiani e del dottor Angelo Cerquiglini che mi hanno suggerito questa soluzione, come pure il mio ringraziamento va al presidente di Sviluppumbria che ci ha messo a disposizione questi locali”. Grazie ad un accordo che potrebbe risultare strategico per la stessa economia cittadina. A spiegarlo è stato lo stesso sindaco: “se Sviluppumbria avrà bisogno di spazi per le imprese, metteremo a disposizione altrettanti locali in centro storico”. Poi il ringraziamento alla presidente Marini, di più un vero tributo: “Ringrazio la presidente per la sua presenza ma soprattutto per l’attenzione rivolta alla nostra città. Sin dai primi giorni de mio mandato ho avuto modo di constatare una grande attenzione che si è tramutata con i finanziamenti alla Rocca, quelli per la caserma Minervio, con l’inserimento di Spoleto tra le città che potranno accedere ai programmi europei per lo sviluppo”. 12 milioni di euro, spicciolo più, spicciolo meno, assicurati in appena otto mesi di mandato. “Devo dunque ringraziarla per la grande attenzione rivolta alla nostra città. Per questo abbiamo voluto condividere con lei e con tutti gli invitati questa nostra iniziativa. La mia gratitudine anche al Prefetto di Perugia e al Vice Prefetto che possono vedere oggi come la nostra gente sa essere operosa e generosa”.
“Il sistema di Protezione Civile è una di quelle conquiste che si è sviluppata nel tempo, sia dal punto di vista organizzativo, sia sotto l’aspetto normativo – ha dichiarato la presidente Catiuscia Marini dopo aver salutato le associazioni di volontariato –: la Protezione Civile non è fatta solo della generosità e volontarietà delle persone, anche se questo è fondamentale e straordinario; è fatto anche di una modalità organizzativa e di una formazione specifica. Un ‘sistema’ complesso che deve essere impegnato anche e soprattutto sul versante della prevenzione e della riduzione dei rischi, ma anche un modello organizzativo straordinario da sempre indispensabile per la gestione dei grandi eventi. Per questo il mio ‘Grazie’ a voi e a tutti i 3.200 volontari dell’Umbria”. E’ stata poi la volta della dottoressa Tiziana Tombesi che ha portato il saluto del prefetto di Perugia: “sono felice di essere con voi, un impegno come questo è una testimonianza di grande civiltà. Che il vostro sia da esempio per le nuove generazioni. Che queste sinergie – ha detto la Tombesi rivolta al sindaco – vengano convogliate sempre in documenti efficaci e aggiornati da portare a conoscenza della popolazione. Da parte nostra ci sarà la massima collaborazione, anche per organizzare delle esercitazioni, visto che qui avete aziende a rischio di ‘incidente rilevante’”.
In ricordo di Federico – subito dopo la consegna delle chiavi dei vari uffici destinati ai vari gruppi di volontari, l’Associazione Carabinieri ha voluto ricordare la figura di Federico Musci, lo spoletino morto prematuramente per un malore e che tanto si era dedicato in favore del prossimo. A lui è stata così dedicata la sala operativa dell’associazione. “Ci chiamano angeli del fango, del soccorso, della notte – ha ricordato il presidente del gruppo -, ci piace pensare che Federico continui ad essere un angelo anche dove si trova adesso, anche se ha un Comandante speciale”. A scoprire la targa sono stati i genitori che non hanno trattenuto l’emozione ed ai quali è andato l’abbraccio del sindaco, della governatrice e del capitano dei carabinieri di Spoleto Belilli.
“Ora aree attrezzate” – a margine dell’evento il sindaco ha confermato che per mettere in sicurezza la città c’è ancora molto da fare. “Dai tempi del professor Barberi quale Capo della Prociv è stata emanata una direttiva che impone ai comuni di attrezzare delle aree di raccolta, che fin qui sono state individuate solo a livello di Piano regolatore o poco più. Dopo questo primo, importante sforzo è il caso di risolvere anche questa situazione portando dove necessario punti acqua e luce così da poter organizzare eventuali ritrovi e ricoveri. Sperando ovviamente che non ce ne sia mai bisogno”.
(hanno collaborato Sara Cipriani e Carlo Vantaggioli)
© Riproduzione riservata