Le nuove commissioni consiliari di Spoleto ci sono, ma a comporle attualmente sono solo i membri della maggioranza. Seconda fumata nera oggi, dopo che per ben due volte i capigruppo dell’opposizione non hanno voluto indicare i membri di loro competenza.
Una protesta contro l’atto di forza fatto in consiglio comunale 10 giorni fa dalla maggioranza, ma anche contro le anomalie emerse nelle ore successive. La maggioranza, infatti, ha rimescolato le carte in tavola dopo gli equilibri politici cambiati negli ultimi mesi. Le commissioni consiliari permanenti sono state ridotte da 4 a 3, ufficialmente per motivi di contenimento della spesa pubblica (i membri globalmente passano così da 49 a 47).
La questione, però, è soprattutto politica ed il sindaco Fabrizio Cardarelli lo ha detto chiaramente. Nel mirino i consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza e approdati al gruppo misto (Aliero Dominici, Marina Morelli e Francesco Saidi), da tempo in polemica con la Giunta. E così, anche se nella passata legislatura c’era una commissione presieduta da un esponente di minoranza (l’attuale assessore Antonio Cappelletti), ora che due erano guidate da un esponente dell’opposizione (Giampaolo Emili, lista Due Mondi, e Marina Morelli) la maggioranza ha preferito sparigliare le carte in tavola e rifare ex novo commissioni e nomine, approfittando di cavilli tecnici a loro favore, almeno apparentemente.
Così, dopo un lungo dibattito durante l’ultima seduta del consiglio comunale ed una sospensione per decidere i nomi dei membri delle nuove commissioni, a rientrare in aula erano stati i gruppi di maggioranza e il capogruppo del Movimento 5 stelle Elisa Bassetti, mentre gli altri esponenti di minoranza non sono rientrati. Dall’opposizione, M5s compreso, non sono stati quindi fatti nomi per le commissioni, come atto di protesta. Ed alla fine la pratica sulla costituzione delle nuove commissioni è passata con 13 voti a favore e 1 contrario (Bassetti). In sostanza così il consiglio comunale ha approvato soltanto i membri di maggioranza, ma per potersi insediare correttamente le commissioni hanno bisogno di tutti i membri.
Per superare la situazione di stallo stamattina è stata convocata dal presidente Giampiero Panfili una conferenza dei capigruppo. Ma l’esito è stato identico (l’opposizione non ha indicato nessun commissario) con la polemica che si è acuita ancora di più. Sì perché sono emerse anche altre anomalie nelle nomine fatte dalla maggioranza. In primis la scelta di nominare Sandro Cretoni (nella foto) all’interno della Prima commissione e della Commissione controllo e garanzia in quota alla maggioranza. Sandro Cretoni, però, dal suo gruppo d’origine (Rinnovamento) è fuoriuscito due anni fa, approdando al gruppo misto come rappresentante della Lega Nord. E quindi la sua eventuale nomina nelle commissioni dovrebbe essere fatta dal suo capogruppo, vale a dire Aliero Dominici. Insomma, c’è qualcosa che non va e la questione delle commissioni rischia di diventare un boomerang per la maggioranza.