Spoleto 57, per non dimenticare la storia del Festival, fiori sulla tomba di Thomas Schippers - Tuttoggi.info

Spoleto 57, per non dimenticare la storia del Festival, fiori sulla tomba di Thomas Schippers

Leonardo Perini

Spoleto 57, per non dimenticare la storia del Festival, fiori sulla tomba di Thomas Schippers

Filippo Proietti (Filippo U'mattu) l’ultimo maggiordomo del Maestro Menotti posa ginestre sulla tomba di Shippers
Dom, 13/07/2014 - 13:49

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Spoleto, o meglio qualche spoletino tra cui spicca Filippo Proietti (in foto) ricorda o meglio onora la memoria del grande direttore d’orchestra Thomas Schippers che nel 1958 fondò insieme a Gian Carlo Menotti, il Festival dei Due Mondi. Il musicista statunitense, scomparso a soli 47 anni e sepolto, per sua volontà, nel muraglione del Duomo, è stato dal primo anno della sua fondazione al 1975, il protagonista assoluto di memorabili Concerti in Piazza, nonché direttore musicale della manifestazione.

Celebrazioni: Nel dicembre 2007, per il trentennale della morte, si è tenuto nella città di Spoleto il “Memorial Thomas Schippers – 30 years later”, prodotto dalla LDE Produzioni con il patrocinio, tra gli altri, della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministero per i beni culturali e ambientali e dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America. Il memorial ha previsto concerti celebrativi ed una mostra monografica dedicata al maestro allestita presso il Teatro Nuovo “Gian Carlo Menotti” di Spoleto.

Alcuni cenni biografici ( a cura di Maurizio Modugno): Thomas Schippers nasce il 9 marzo 1930 a Portage Michigan, nei pressi di Kalamazoo, da una famiglia di coloni d’origine olandese e tedesca emigrata negli USA da almeno due generazioni. A quattro anni riceve le prime lezioni di pianoforte, proseguite poi – dai sei ai dodici anni – con un’amica e allieva di Brahms, Victoria McLaughlin, che predice per lui un grande avvenire musicale. Nel 1945 vince una borsa di studio per il Curtis Institute di Philadelphia, dove rimane per un anno (pianoforte, organo e oboe sono gli insegnamenti principali), passando poi alla Yale University per studiare filosofia e seguire i corsi di composizione di Paul Hindemit. Continua il pianoforte con una grande maestra, Olga Samaroff (già moglie di Leopold Stokovski), che gli consiglia di frequentare, nell’estate del 1947, il corso di direzione d’orchestra tenuto da Sergej Koussevitzky a Tanglewood. Nel 1948 “Tommy” partecipa, su invito di Eugene Ormandy, al concorso per giovani direttori della Philadelphia Orchestra, classificandosi al secondo posto. Vincendo le resistenze della famiglia, vive ormai a New York, ove si è acquistato fama di eccezionale preparatore di cantanti: Eleanor Steber ed Eileen Farrell sono fra le sue “habituées”. Nell’ “underground” d’una chiesa del Greenwich Village ha fondato la Lemonade Opera Company, un gruppo che esegue opere con due pianoforti, voci giovani, ma valide e nell’intervallo serve limonata fresca… Accompagnando un giovane basso per un’audizione, viene notato da Gian Carlo Menotti, che lo invita a preparare i cantanti per la prima di The Consul a Philadelphia, nel 1950. E a subentrare nelle repliche come direttore. Apprezzato da Toscanini, da Stokovski, da Max Rudolf, viene subito in Italia per registrare alla RAI di Roma The Medium di Menotti. La sua carriera sul podio si apre fulmineamente nel giro di pochi anni: è chiamato alla New York  City Opera, poi alla New York Philarmonic, quindi da Victor de Sabata alla Scala per La santa di Bleecker Street di Menotti e per due concerti con Arthur Rubinstein. Nel 1955 Rudolf Bing gli propone il Don Pasquale di Donizetti al Metropolitan: un teatro da cui non si separerà per oltre vent’anni. Già dal 1956 Schippers e Menotti pensano ad un festival in Italia: conquistato da Spoleto, Tommy convince Gian Carlo a preferirla a Todi e Sulmona. Il 5 giugno 1958 il Festival dei Due Mondi è inaugurato con il Macbeth di Verdi, diretto da Schippers  e con la regia di Luchino Visconti. Seguiranno Il duca d’Alba, Carmen (con l’esordio di Shirley Verrett) e Salome. Direttore ospite della New York Philarmonic (che porterà in tournée fino a Mosca e Leningrado) e delle principali orchestre americane, dirige alcune delle più importanti produzioni del Metropolitan, fra cui, nel 1966, l’inaugurazione della nuova sede del teatro, al Lincoln Center, con Antony and Cleopatra di Samuel Barber.  Nel 1965 ha sposato Elaine Phipps, detta Nonie, appartenente ad una delle famiglie più in vista di New York. La presenza europea non è di minor peso di quella americana: nel 1961 ha diretto alla Scala la Medea di Cherubini con Maria Callas; nel 1963 Die Meistersinger von Nürnberg a Bayreuth; ancora alla Scala dirigerà nel 1969 una leggendaria edizione dell’Assedio di Corinto, con Beverly Sills e Marylin Horne. E’ anche a Berlino, Vienna, Londra, Buenos Aires, a Roma, Firenze, Venezia e naturalmente, ogni estate, al Festival di Spoleto, ove il Concerto in Piazza del Duomo lo vede protagonista carismatico e indiscusso. Incide dischi per le maggiore case europee e americane. Adorato ed apprezzato tanto dal pubblico e dalla cronaca, quanto dai critici più severi e dai musicisti (Leontyne Price, Martina Arroyo, Shirley Verrett, Carlo Bergonzi, Michele Campanella, Itzak Perlman, Francesco Siciliani, Giorgio Vidusso etc.), inserito nell’elenco del cento uomini più importanti degli USA, Schippers si staglia come uno dei grandi protagonisti della vita musicale degli anni Sessanta/Settanta. Nel 1970 è nominato direttore stabile della Cincinnati Symphony Orchestra: sia con l’orchestra che con la città instaura un rapporto duraturo e profondo, dirigendovi concerti memorabili e insegnando al locale Conservatorio. Nel 1973 la Manon Lescaut di Puccini, ancora con la regia di Visconti, segna l’evento di massimo spicco storico negli annali del Festival di Spoleto e una nuova frontiera dell’interpretazione pucciniana. Qualche mese prima era morta Nonie, stroncata dallo stesso male che tre anni dopo si sarebbe manifestato anche in Tommy. Nel 1975 due grandi produzioni del Metropolitan portano la firma di Schippers: L’assedio di Corinto, con la Sills e la Verrett, e la prima americana del Boris Godunov nell’orchestrazione originale di Musorgskij. Alla fine dello stesso anno avviene, non senza traumi e polemiche, la separazione dal Festival di Spoleto. Poco dopo accetta l’incarico di direttore stabile dell’Orchestra dell’Accademia di S. Cecilia e di docente alla Chigiana di Siena; e ha già in agenda una Bohème con Pavarotti al Metropolitan e la Passione secondo S. Matteo di Bach a Cincinnati. Non potrà dar seguito a nessuno degli appuntamenti. I concerti del dicembre 1976 a Roma e le recite de Il barbiere di Siviglia alla Scala nel gennaio successivo, sono le sue ultime apparizioni in pubblico. Muore il 16 dicembre del 1977 nel suo appartamento di New York, devolvendo la massima parte della sua eredità alla Cincinnati Symphony Orchestra.


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