Truffe online, un fenomeno sempre più diffuso su larga scala che negli ultimi anni ha spesso per protagonisti ignari spoletini che cadono nella rete di venditori senza scrupoli, molti dei quali con una certa esperienza in questo campo. E’ il caso delle due sentenze di condanna emesse ieri dal giudice Augusto Fornaci a carico di una donna campana e un uomo pugliese, accusati di aver raggirato due spoletini che avevano fatto acquisti in un noto sito di aste online.
Il computer – Nel primo caso c’era di mezzo un computer portatile, acquistato per oltre 500 euro e pagato in anticipo da un uomo che però non l’ha mai avuto in mano. Dopo avergli fatto sapere il numero della carta prepagata su cui effettuare il versamento il venditore ha fatto perdere le proprie tracce, lasciando il poveretto con un pugno di mosche in mano. Le indagini della Polizia Postale risalirono all’autore della truffa, già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali analoghi, e portarono all’iscrizione al registro degli indagati anche della sorella, che risultava l’intestataria dell’account. Sentita dagli inquirenti, lei negò di essere a conoscenza della truffa specificando che non aveva alcun rapporto col fratello da almeno tre anni. Il giudice l’ha infatti assolta per non aver commesso il fatto mentre il fratello, riconosciuto come unico autore della truffa telematica, è stato condannato a 6 mesi di reclusione e 400 euro di multa (il PM aveva chiesto 9 mesi e 200 euro).
I fucili subacquei – Quattro mesi e 200 euro di multa è invece la condanna inflitta ad una donna campana che nel 2009 truffò uno spoletino sulla compravendita di tre fucili subacquei. Anche in questo caso il pagamento avvenne in anticipo con versamento su carta prepagata, e anche in questo caso la merce non arrivò mai all’acquirente. Il quale, sentito oggi in aula, ha ripercorso le fasi di quella ‘trattativa’, che si concluse con la cancellazione della venditrice dal sito il giorno dopo aver ricevuto il denaro. L’uomo sporse denuncia al Commissariato di Polizia di Spoleto e le successive indagini della Postale confermarono quale titolare dell’account l’intestataria della carta prepagata su cui lo spoletino aveva versato il denaro, già nota per alcune precedenti nel ‘campo’ delle truffe online. Il Pubblico Ministero aveva chiesto per lei una condanna a 8 mesi di reclusione e 100 euro di multa.
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