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Spi Cgil Terni, Luigino Mengaroni è il nuovo segretario generale

Luigino Mengaroni è il nuovo segretario generale dello Spi Cgil di Terni, il sindacato dei pensionati che conta a livello provinciale 19mila iscritti. Lo ha eletto questa mattina (25 gennaio) il direttivo dell'organizzazione riunito presso l'Hotel Garden di Terni, alla presenza del segretario nazionale dello Spi Attilio Arseni, con 52 voti a favore, uno contrario e un'astensione.

Mengaroni, 54 anni, già membro della segreteria confederale della Camera del Lavoro, subentra a Manuela Latini, che lascia il suo incarico di segretaria generale dopo due anni “di intensa e proficua attività”. “Due anni – ha spiegato Latini nel suo intervento – in cui il sindacato pensionati si è battuto strenuamente di fronte ai continui attacchi al welfare e ai diritti delle persone anziane portati dal governo Berlusconi prima e da quello Monti poi, con particolare attenzione ai problemi della non autosufficienza e delle difesa del potere di acquisto delle pensioni”.
Nel suo intervento programmatico, Mengaroni ha sottolineato l'intenzione di dare continuità al lavoro portato avanti dalla categoria in questi anni, perseguendo gli obiettivi del rinnovamento del gruppo dirigente, di un ulteriore radicamento sul territorio e di una gestione oculata delle risorse.
“Alla politica chiediamo, per dirla con le parole che usavamo un tempo, pane, lavoro e libertà – ha detto Mengaroni – e qui stanno le proposte avanzate dal nostro sindacato pensionati: quelle più generali riferite alla negoziazione sociale, ad un welfare che è sempre più in discussione, ai redditi da pensione che non sono tutelati, ad interventi certi sulla non autosufficienza, che mancano. E anche sui nostri territori – ha aggiunto – le risposte che si danno alle domande troppo spesso sanno di emergenza, di un welfare che andava bene qualche decennio fa, non oggi. C’è un incremento esponenziale di povertà, che oramai accomuna sempre più migranti, fasce di giovani, donne senza lavoro ed anziani in queste nostre città. Anziani che rinunciano a comprare le medicine, a curarsi, ad acquistare beni ed alimenti di prima necessità. Anziani soli, lontani dalle famiglie o abbandonati dalle stesse, a cui la società locale è obbligata a dare risposte concrete e non pietosa commiserazione. Questo – ha concluso Mengaroni – sarà, come è sempre stato, il campo di azione dello Spi Cgil”.