Francesco Napoletti
La sparatoria avvenuta giovedì scorso nel bar Millennium a San Giovanni ha conosciuto importanti sviluppi, grazie agli agenti della Questura di Terni che hanno seguito le indagini. Sviluppi che hanno portato al fermo di tre persone e all'arresto di una quarta, non implicata nel fatto. Tali indagini non avevano un esito scontato, data la carenza di indizi, di collaborazione del barista e dei testimoni.
Nonostante la presenza di altre persone, solo una ha fornito una testimonianza tuttavia irrilevante. Ad ogni modo, sulla base di alcuni sospetti poi rivelatisi corretti, gli ispettori Saul e Ribbiscini hanno effettuato appostamenti per ben tre notti presso un'abitazione sospetta situata a San Gemini. Qui sono stati trovati due ragazzi napoletani non residenti a Terni e con precedenti, di soli 22 e 21 anni. Il proprietario dell'abitazione invece, ormai pressoché certo che fosse il terzo uomo, non è stato trovato con gli altri. I due napoletani, messi in stato di fermo, hanno tentato di sviare i sospetti sul loro complice, ma questi è stato trovato sabato in una cantina, anch'essa a San Gemini, in compagnia di un giovane in possesso di 700 g di diverse tipologie di stupefacenti e alcuni bossoli rinvenuti, da confrontare con i fori di proiettile nel bar. L'uomo, un 35enne anch'esso napoletano e pregiudicato, ma residente a Terni da anni, è stato messo a sua volta in stato di fermo dall'autorità giudiziaria. L'altro, un giovane ternano, è stato arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti.
Per i tre fermati l'imputazione di reato è tentato omicidio. E' possibile che la banda abbia scelto Terni come luogo per esercitare le proprie attività illecite in quanto città con una “concorrenza” modesta, e che abbia avuto a che fare con il barista, anch'esso non estraneo alle Forze dell'Ordine, proprio in merito a un regolamento di conti.
Ora che i responsabili sono stati trovati, le indagini potrebbero portare a ulteriori sviluppi.
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