Il capogruppo di Rifondazione comunista a Palazzo Cesaroni, Damiano Stufara, commenta l'avvio di Eurochocolate a Perugia mettendo in evidenza che “con i suoi banconi ricolmi di merci per nulla economiche essa stride drammaticamente con la crisi che i cittadini umbri affrontano ogni giorno nel tentativo, per molti sempre più vano, di accoppiare il pranzo con la cena”. Stufara dubita che questa manifestazione possa essere utile per promuovere il cosiddetto 'brand Umbria' nel mondo ed invita le istituzioni locali ad impegnarsi per salvare i posti di lavoro alla Perugina e per destinare al sociale e alla cultura “le ingenti risorse per i servizi pubblici straordinari resi necessari da Eurochocolate”.
Le parole di Stufara – “ L'unico ingrediente che ci riporta alla nostra realtà sono le centinaia di lavoratori e lavoratrici precari, impiegati al ritmo degli assordanti jingle musicali delle grandi marche che urlano a tutti i malcapitati quanto ci si stia divertendo”. Lo afferma il capogruppo regionale Damiano Stufara (Prc – Fds) sottolineando che “la questione, ovvia, è se questa mobilitazione di energie e di risorse sia di qualche utilità per promuovere il cosiddetto 'brand Umbria' nel mondo, o se sia solamente l'occasione, per qualcuno, di farsi un po' di pubblicità”.
Solo consumismo? – “Si dirà – continua il consigliere regionale – che Eurochocolate offre comunque una valida vetrina per la nostra Regione e per il capoluogo, in una fase in cui sembra obbligatorio raccattare tutto quel che c'è senza storcere troppo il naso. Si dirà che il lavoro offerto da questa manifestazione a centinaia di giovani, anche se precario e sottopagato, è meglio di niente. Si dirà pure che in tempi di tagli alla spesa per la cultura e per il sociale avere la città invasa dagli stand sia un modo per far rivivere il centro storico, ispirare ottimismo fra la popolazione e incitarla a farsi una passeggiata. E se ribaltassimo il ragionamento? Se invece di affidarsi mani e piedi ad un'iniziativa essenzialmente pubblicitaria, che produce solo un turismo mordi e fuggi, si provasse a replicare il modello di Umbria Jazz nella promozione dei veri prodotti locali? Se – chiede ancora Stufara – al posto del lavoro occasionale messo in bella mostra in questi giorni per le vie della città si esercitasse un'azione unitaria delle istituzioni locali per salvare i veri posti di lavoro, quelli che la Perugina sta cancellando nello stesso momento in cui reclamizza i suoi prodotti? Se si smettesse di disperdere ingenti risorse per i servizi pubblici straordinari – di igiene ambientale, di sicurezza, ecc – resi necessari da Eurochocolate, destinando maggiori stanziamenti alle politiche per il sociale e la cultura?”.
Non sono provocazioni – Il capogruppo di Rifondazione comunista a Palazzo Cesaroni conclude spiegando che “non si tratta di provocazioni, ma di precise scelte che possono essere fatte se si torna a riflettere sulle forme in cui si struttura il senso di appartenenza ad una comunità, a cui non serve questa rumorosa offerta di evasioni, così miseramente simili a quelle dalle televisioni nazionali: almeno le istituzioni locali rinuncino alle facili vie di fuga dalla realtà, se si vuole che 'alla fine della fiera', di ogni fiera, le persone che l'hanno attraversata tornino a casa con qualcosa in più di qualche cioccolatino”.