Perugia

Sorpresi a rubare in un magazzino, uno aveva violato l’obbligo di dimora

Gli agenti della polizia di Stato di Perugia hanno fermato e denunciato per il reato di furto aggravato in concorso e possesso di strumenti atti allo scasso due cittadini – entrambi di origini straniere, rispettivamente classi 2001 e 1994, con diversi precedenti di polizia.

I due erano stati notati da un cittadino mentre – con una tronchese – tentavano di tagliare la catena di un cancello di uno stabile di Corciano, sottoposto a sequestro. Vistiti sorpresi, si erano giustificati con delle scuse poco attendibili e, dopo essere stati invitati dal cittadino ad andare via, si erano allontanati a bordo di un furgone.

Circa un’ora più tardi, il cittadino aveva constatato che la catena era stata rimossa e che il furgone con a bordo le due persone sospette si era introdotto all’interno del cortile, verosimilmente per asportare del materiale edile. A quel punto, aveva subito allertato la polizia di Stato.

Gli agenti, giunti sul posto, hanno identificato i due uomini che, fin da subito, hanno manifestato agitazione e insofferenza al controllo, giustificando la loro presenza con delle scuse poco attendibili.

Per questi motivi, sono stati sottoposti a perquisizione, unitamente al veicolo, che ha dato esito positivo. Infatti, all’interno del furgone, gli operatori hanno rinvenuto delle impalcature edili – verosimilmente asportate poco prima – e degli arnesi atti allo scasso.

Accompagnati in Questura per gli accertamenti del caso, è emerso che il 28enne era sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale con obbligo di dimora nel Comune di Fossato di Vico e divieto di allontanarsi senza autorizzazione dell’autorità giudiziaria.

Al termine delle attività di rito, i due uomini sono stati denunciati per i reati di furto aggravato in concorso e possesso di arnesi atti allo scasso. Gli oggetti connessi all’attività delittuosa, invece, sono stati sottoposti a sequestro.

Il 28enne, inoltre, è stato arrestato per inottemperanza alla misura della Sorveglianza Speciale e, su disposizione del pubblico ministero, trattenuto nelle celle di sicurezza in attesa del rito per direttissima.