Un pugno di donne con una carica che fa per un esercito, è questa l’energia che si percepisce quando si ha a che fare con le donne Soroptimist di Foligno, il movimento di volontariato globale che sostiene i diritti umani e l’uguaglianza di genere.
In un secolo di vita Soroptimist è passato dalle sue 80 socie fondatrici – nel 1921 – ad essere una rete di oltre 75.000 donne, tutte professioniste e imprenditrici, presente in 132 paesi del mondo, organizzate in oltre 3.000 club.
Come si può ben immaginare con tale capillarità, anche una regione piccola come l’Umbria può contare su 3 club dei 151 attivi in Italia. TuttOggi ha voluto incontrare la presidente del Club Valle Umbra, Sonia Bidovec, per comprendere il rapporto di questa grande organizzazione con il territorio
1. Cominciamo conoscendo meglio la presidente e il club che ha sede a Foligno:
Il Soroptimist International è una associazione composta da donne professionalmente impegnate in ambito lavorativo, sociale e culturale, fortemente presenti nelle varie espressioni della società civile in cui vivono. Ed è proprio la loro qualificazione professionale che permette di raggiungere gli obiettivi per un mondo dove le donne possano attuare il loro potenziale individuale e collettivo, realizzare le loro aspirazioni e avere pari opportunità.
Il Club Valle Umbra è iscritto all’Elenco delle Associazioni e dei Movimenti femminili istituito presso il Centro Pari Opportunità della Regione Umbria.
La vita di Club si caratterizza per la ferma intenzione di concretizzare i valori di mission privilegiando il lavoro di squadra e le proposte condivise attuate con il contributo di tutte le socie, nella convinzione che le professionalità presenti sono il primo grande patrimonio del Club.
2. Le Soroptimist vantano una voce in capitolo nelle principali organizzazioni per i diritti umani e le pari opportunità, le Nazioni Unite per citarne solo una. Come si declina questo rapporto con le istituzioni a livello locale?
Da sempre il Club è aperto a supportare le iniziative promosse dai vari Enti ed Istituzioni attraverso una stretta collaborazione finalizzata, in prevalenza, a sviluppare progetti ed iniziative che hanno come oggetto la promozione della condizione femminile e dei minori, dell’educazione di qualità a tutti i livelli, di azioni per rendere più consapevoli i consumi delle risorse naturali del nostro territorio. Si tratta di un rapporto che si è costruito nel tempo e che si è sviluppato certamente secondo un rapporto di reciproca soddisfazione.
Tengo molto a sottolineare che il Club non è solo fatto di “belle intenzioni” ma di impegno su “azioni concrete”, condivise e portate avanti da tutte le socie che si riconoscono nello spirito soroptimista.
3. Per comprendere meglio il tipo di impatto diretto del lavoro di volontariato, ci può fare degli esempi di progetti il Club Valle Umbra ha realizzato o sta portando a termine in questo periodo?
Importanti le tante iniziative promosse nel corso di questi anni, che possono essere visionate nel nostro sito web. In particolare vorrei ricordarne alcune per l’impatto che hanno avuto sul territorio e per la loro valenza sociale.
Il Progetto C&C – La Cultura delle Donne per una Coltura EcoSostenibile, Educazione e Contrasto allo spreco alimentare collega circa 40 club nazionali del Soroptimist per sostenere le piccole imprenditrici che, nella cultura della valorizzazione dei prodotti del territorio, esprimono la volontà di una agricoltura ecosostenibile.
Il Club inoltre ha focalizzato la sua attenzione sul tema della “Toponomastica al femminile” in quanto in Umbria si è fatto veramente poco in tal senso. Su nostra iniziativa è stata intitolata una via a Caterina Scarpellini, famosa astronoma e scienziata italiana nata e morta a Foligno. E’ stato inoltre intitolato lo spazio antistante lo scalone dei Canapè all’artista futurista folignate, Leandra Angelucci Cominazzini.
Il progetto “Tre R – Ridurre, Riutilizzare, Riciclare” rivolto ad educare al contenimento degli sprechi alimentari si è concretizzato in una raccolta di ricette focalizzate sulla cucina degli avanzi.
Si è trattato di iniziative che sono state particolarmente apprezzate dalla società civile locale in quanto caratterizzate da significativi elementi di concretezza e vero sostegno al territorio.
4. Tornando ai principi che permeano in movimento al fine di garantire che la voce di donne e ragazze siano ascoltate e che il loro potenziale individuale e collettivo abbia la stessa voce nelle comunità di tutto il mondo, Le chiedo perché nel ventunesimo secolo si sente ancora la necessità di colmare disparità di genere in moltissimi ambiti e quale è la situazione che percepisce sul nostro territorio
Un altro fronte che si sta aprendo in questi ultimi anni in Italia è associato alla presenza femminile derivante dai flussi migratori, donne che vivono una condizione molto spesso di soggezione nei confronti degli uomini e di limitata libertà, non solo di pensiero, ma addirittura di movimento, come ormai abbiamo modo di leggere sulla stampa con una frequenza che non vorremmo vedere.
5. Cosa significa solidarietà femminile per una Soroptimist, è un principio che può essere accostato al femminismo? Sentendo la necessità di riunirsi fra donne, non si rischia di creare una sorta chiusura di genere al contrario?
6. Come ci si può avvicinare e contribuire ad un club territoriale Soroptimist?
Sono molte le iniziative pubbliche che il Club Valle Umbra del Soroptimist organizza a livello locale, sono occasioni d’incontro che consentono alle donne interessate di conoscerci meglio e comprendere quali siano i caratteri distintivi del Club. Un modo questo per incontrarci, al di la di ogni formalismo, per stringere rapporti fino a diventare una aderente al nostro Club. Naturalmente resta valido anche il contatto diretto con qualunque nostra iscritta poichè l’estensione è responsabilità di tutte le socie del Club e le professionalità presenti sono il primo grande patrimonio del Soroptimist.