Il segretario umbro del Pd attacca la pax salviniana che lascia l'assessore al suo posto e porta Manuela Puletti in Consiglio regionale
Alla soddisfazione in casa Lega per la risoluzione dell’affaire Melasecche si deve contrapporre il broncio degli umbri a cui la poltrona in più, quella che prendere Manuela Puletti, costerà 300 mila euro.
La pensa così il segretario e consigliere regionale del Pd, Tommaso Bori. Che accusa Melasecche di aver “barattato il suo seggio di consigliere regionale per continuare ad avere un poltrona da assessore, finendo, suo malgrado, per dare ragione al deputato-sindaco nonché segretario del Carroccio umbro Virginio Caparvi”.
Melasecche in Giunta, Puletti in Consiglio:
chi ha vinto nella mini-crisi?
“Lega partito delle poltrone”
“La Lega – è l’analisi di Bori – è ormai un partito di potere e poltrone. Ancora una volta, i giochi di palazzo che ruotano intorno agli interessi della destra umbra, si risolvono aggiungendo un posto a tavola e aumentando i costi della politica. Sono mesi infatti che la destra presta più attenzione e più tempo a collocare gli amici nei posti nevralgici di comando rispetto che a risolvere i problemi dei cittadini”.
Gli aumenti per i direttori di Regione e Agenzie
Per Bori sarebbe stato meglio se i 300 mila euro spettanti al nuovo consigliere regionale, insieme agli aumenti di stipendio riconosciuti recentemente ai direttori di Regione e Agenzie, fossero stati più utilmente spesi per intervenire in uno dei tanti settori in sofferenza della Regione, a partire da sanità e servizi sociali.
Il buco di Montefalco
Il segretario del Pd conclude dando una stoccata alla governatrice sulla dibattuta questione del bilancio del Comune da lei in passato amministrato: “Aumentare i costi e non far tornare i bilanci, è una tra le cose che riescono meglio alla presidente Tesei, così come del resto ha già dimostrato in passato in veste di Sindaco di Montefalco”.