Jac. Bru.
Sono costati quasi 45mila euro al Comune di Spoleto, in questo 2012, i rapporti con le associazioni che operano nel campo del sociale. 44.895 per l’esattezza, suddivisi non equamente tra otto enti o progetti a cui l’ente ha aderito o di cui addirittura è fondatore. Come nel caso dell’Associazione Spoleto Ricerca, istituita nel 2000 e presieduta direttamente dal sindaco ma di cui raramente si è sentito parlare negli ultimi tempi.
Oltre i 5mila euro – Eppure, il capitolo di spesa più consistente riguarda proprio questo ente, che ha ricevuto dal Comune nel 2012 ben 28mila euro per l’implementazione del Master in Olivicoltura ed Elaiotecnica co-organizzato con la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia. Il secondo posto, con 10mila euro, se lo aggiudica l’Associazione Stella d’Italia del presidente Gianni Fernetti, il cui statuto all’articolo 1 prevede che il Comune partecipi ogni anno con una quota variabile in base al numero degli abitanti della città. La terza piazza è occupata dalla Fondazione Carlo Manuali Onlus – i cui fini e azioni riguardano principalmente la tutela della salute mentale sia dal punto di vista scientifico che giuridico – cui il Comune versa una quota associativa di 5mila euro.
Sotto i mille euro – Seguono poi impegni di spesa meno consistenti, tutti al di sotto dei mille euro. Si passa dai 750 versati nelle casse di “Città per la Fraternità”, ente con sede presso il Comune di Rocca di Papa, ai 440 destinati a sostenere le attività del Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace. Gli ultimi tre capitoli di spesa riguardano “Felcos Umbria”, il fondo enti locali per la cooperazione decentrata e lo sviluppo umano sostenibile cui il Comune ha aderito nel 2007 e a cui versa un contributo di 400 euro annui; il Gruppo Nazionale Nidi Infanzia, che riceve da palazzo comunale 250 euro all’anno e, fanalino di coda, con l’irrisoria cifra di 55 euro ricevuti ogni anno, l’A.I.MI., l’associazione italiana del massaggio infantile.
Riproduzione riservata ©