Sindaco denuncia due consiglieri di opposizione: costretto a pagare le spese

Sindaco denuncia due consiglieri di opposizione: costretto a pagare le spese

Massimo Sbardella

Sindaco denuncia due consiglieri di opposizione: costretto a pagare le spese

Lun, 23/08/2021 - 19:06

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Bettona, mozione e manifesti contro Marcantonini, per il giudice si è trattato di critica politica | L'avvocato Vaccari: evitato un principio pericoloso

Dovrà pagare le spese legali (circa 4.500 euro più Iva e cpa ciascuno) ai due consiglieri di opposizione di Bettona, Stefano Frascarelli e Gianluca Schippa, il sindaco Lamberto Marcantonini, che li aveva denunciati per diffamazione, chiedendo un risarcimento di 51 mila euro.

La vicenda nel 2017

La vicenda risale al 2017, quando i due consiglieri avevano presentato una mozione in cui imputavano al sindaco Marcantonini questioni tributarie personali e anche legate allo stato della sua azienda, chiedendone le dimissioni e sollecitando gli uffici comunali alla verifica e alla eventuale riscossione. Richieste a cui era stata data ulteriore evidenza pubblica attraverso manifesti per le strade di Bettona e sui social network.

La denuncia del sindaco

Marcantonini, sentendosi diffamato come sindaco e come imprenditore, li aveva citati, chiedendo il pagamento di 51 mila euro come risarcimento e la pubblicazione della sentenza in estratto su due quotidiani locali.

La sentenza del giudice

Solo che la sentenza emessa dal giudice Simona Di Maria ha dato ragione ai due consiglieri comunali, non ravvisando profili di illiceità nella loro condotta. Per il giudice la mozione contiene fatti storici veritieri, è adeguata nella forma comunicativa e la vicenda è di pubblico interesse, trattandosi del sindaco. L’azione rientra quindi nel diritto di critica politica.

Manifesti e social

Quanto ai manifesti, il giudice ha ritenuto ugualmente che i fatti esposti siano veritieri e che il linguaggio utilizzato è adeguato rispetto allo scopo di esporre la questione in modo sintetico e ad effetto, tipico dei manifesti.

In merito ai commenti sui social, per il giudice non si è trattato di un vero dibattito (i commenti depositati erano pochi) e comunque i due consiglieri non hanno contribuito alla discussione.

Politica e diritto di critica

Insomma la vicenda di Bettona, sia pur colorita, rientra nella dialettica politica. Scrive infatti il giudice: “D’altro canto coloro che rivestono cariche pubbliche devono sottoporsi ad una critica del loro operato tanto più ampia ed estesa, quanto più è elevato il loro incarico; è consolidato principio che in democrazia a maggiori poteri corrispondano maggiori responsabilità e l’assoggettamento al controllo da parte dei cittadini, esercitabile anche attraverso il diritto di critica. Coloro, poi, che avendo un mandato elettorale hanno anche una responsabilità politica verso i propri elettori, tanto più quando appartengono alla minoranza, hanno il diritto e il dovere di svolgere un controllo politico – istituzionale sugli amministratori, tanto più su quelli della maggioranza“.

L’avvocato Vaccari: “Evitato un principio altrimenti pericoloso”

L’avvocato Marzio Vaccari, che tutelava gli interessi del consigliere Stefano Frascarelli, esprime soddisfazione per l’esito favorevole al suo assistito e soprattutto per il principio in generale riconosciuto dal giudice: “Una pronuncia contraria – afferma – sarebbe stata infatti molto pericolosa per tutti coloro che esercitano una funzione di controllo in quanto consiglieri di minoranza. Soprattutto nei piccoli comuni, dove altrimenti si diventerebbe ‘ostaggi’ di azioni giudiziarie di risarcimento a seguito di funzioni di controllo che la legge attribuisce ed anzi impone ai consiglieri di opposizione“.

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