"Silentium", espone Giuliano Giuman all'Abbazia di Sassovivo - Tuttoggi.info

“Silentium”, espone Giuliano Giuman all’Abbazia di Sassovivo

Redazione

“Silentium”, espone Giuliano Giuman all’Abbazia di Sassovivo

Ven, 06/05/2022 - 14:10

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L’Abbazia di Sassovivo, una delle più antiche testimonianze della presenza benedettina in Umbria, ospita la bellezza e sacralità di 23 opere di Giuman

Sarà inaugurata sabato 7 maggio, presso l’Abbazia di Santacroce di Sassovivo (Foligno – PG), una delle più antiche testimonianze della presenza benedettina in Umbria, Silentium, personale di Giuliano Giuman. Una grande mostra, che si sviluppa nei bellissimi ambienti e negli spazi dell’Abbazia; un viaggio intorno al concetto del sacro, un percorso di amplificazione della percezione esterna (gli altri) e interna (noi stessi).

Silentium come riflessione sul mondo esterno, ma anche come ascolto di sé stessi.

Giuliano Giuman torna ad esporre e lo fa con un percorso di 23 opere tra pittura, fotografia e installazioni site specific.

La personale del Maestro umbro, promossa in collaborazione con i Piccoli Fratelli di Jesus Caritas discepoli di Charles de Foucauld, che abitano e custodiscono l’Abbazia, e con l’Associazione Amici dell’Abbazia di Sassovivo, sarà inaugurata sabato 7 maggio, dalle ore 16 al tramonto, e sarà visitabile (ad ingresso libero) fino al 7 ottobre 2022.

Giuman mette in evidenza il tema del silenzio per favorire l’osservazione e la percezione. Una dimensione, quella di Silentium, che in questo particolare momento storico post-pandemico, di crisi e guerra anche in Europa, non rappresenta un vuoto o un’assenza ma, al contrario, è il modo in cui si organizza la presenza: essere, essere nel presente, adesso. Proprio ora che il rapporto con il mondo è stato totalmente messo in discussione, catapultandoci in un presente che non ci saremmo mai aspettati, l’Arte diventa una chiave di lettura indispensabile, anche per indagare il nostro spirito.

Come spiega Antonella Pesola nel suo saggio introduttivo: “Giuliano Giuman, interpreta nella contemporaneità anche il sentimento religioso attraverso una estremizzazione delle valenze simboliche della luce e del colore. Fondendo questi due elementi, studiando le linee direttrici simultanee di sensibilità atmosferiche, cromatiche e sensoriali, l’artista ha costruito un percorso peculiare che lo ha portato ad indagare i fenomeni della realtà attraverso una lettura puntuale, dove la geometria costruisce e simultaneamente si annulla nel colore, creando ambienti psichici e reali. Giuman si muove tra scultura e pittura, dove tradizione e innovazione convivono attraverso l’uso di cromatismi evanescenti, segni aniconici, rigore geometrico, senso dell’equilibrio e armonia, che attraverso le trasparenze del vetro dipinto a gran fuoco agevolano quel percorso percettivo tra apparenza e profondità, facilitando un’ascesi mentale e fisica. La luce sia naturale che artificiale, attraversando le opere in vetrofusione, valorizza il mistero delle forme e la simbologia, dove alchemicamente fondendosi con la materia, produce energia che si irradia nell’ambiente, già pregno di storia”.

La mostra raccoglie sia la documentazione di progetti e realizzazioni di opere di arte sacra del suo percorso artistico, sia opere ispirate proprio dal luogo sacro in cui è ospitata: apoteosi del silenzio, dove ognuno di noi può trovare il proprio concetto di bellezza e sacralità. Sono 23 le opere di pittura e scultura, realizzate con diversi materiali e tecniche quali pittura a gran fuoco su vetro, vetrofusione, olio su tela, olio su tavola, bozzetti e fotografie.

L’Abbazia di Sassovivo, luogo della Diocesi di Foligno, sorge ad un’altitudine di 565 m. s.l.m., arroccata su uno contrafforte appenninico da cui si gode una vista panoramica su Foligno e la Valle Umbra, ed è una delle più antiche testimonianze della presenza benedettina in Umbria. Fondata intorno al 1070 è caratterizzata da un pregevole chiostro cosmatesco realizzato nel 1229 del maestro romano Pietro de Maria, un trionfo di rari marmi antichi inserito in un contesto ambientale unico. Nel refettorio del monastero è presente un affresco con l’Ultima cena del XVI secolo e nella Loggia del Paradiso vi sono affreschi del XIV secolo. Isolata e immersa in una grande lecceta secolare, tra le più antiche in Umbria, è un luogo di meditazione e pace, da cui si diramano dei sentieri di origine medievale che attraversano il meraviglioso bosco che circonda l’Abbazia.

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