“Da qualche settimana l’intero quartiere del Bellocchio, zona notoriamente “ben frequentata” sito alle spalle della stazione, è piombato completamente nel buio, consentendo più agevolmente episodi di micro-criminalità e lo spaccio con il favore delle tenebre“, denuncia laconsigliera del Pd di Perugia, Emanuela Mori. “Quasi ogni sera a Fontivegge – continua la nota – si assiste a risse violente in strada con chiazze di sangue che rimangono a testimoniare l’ennesima battaglia notturna come regolamento di conti, nell’ambito del mercato della droga o per l’eccessivo consumo di alcol. Ed ancora l’intera zona di Madonna Alta, via della Pallotta, via Fonti Coperte e piazzale Anna Frank, via dei Filosofi, da sempre zone residenziali, sono state colpite dall’incubo degli scippi, delle borse rubate nelle auto ferme ai semafori, magari in zone poco illuminate e lontane dall’occhio indiscreto delle telecamere di sicurezza o dei furti agli esercenti. Si vive con paura, assistendo ogni giorno ad episodi di violenza e criminalità e le principali vittime sono ovviamente le donne, più vulnerabili. Ma purtroppo la crudeltà non si ferma nemmeno davanti alle strutture sociali per gli anziani, per di più malati. E’ stato derubato pure il Centro diurno Alzheimer di Madonna Alta. Ieri addirittura il direttore amministrativo dell’Università per Stranieri ha lanciato un grido d’allarme, teso a sottolineare il rischio di abbandono da parte degli studenti del proprio ateneo a causa della recrudescenza di atti di micro-criminalità perpetrati all’interno delle loro residenze. Occorrono maggiori controlli, maggiore illuminazione e soprattutto una rivitalizzazione dell’area di piazza Grimana. Abbiamo una storia, una tradizione centenaria legata alle due università. Vorrei ricordare che l’immagine di Perugia nel mondo è stata sempre quella di una città civile, cosmopolita, tollerante ed inclusiva e quindi è nostro dovere come amministratori di riportare questa immagine agli antichi splendori, attivando in maniera sinergica tutte le risorse disponibili per emarginare e scacciare dalla città tutti coloro, italiani e non, che ne hanno determinato il degrado. Il sindaco Romizi aveva promesso il potenziamento della rete di telecamere, come strumento di prevenzione e repressione di fatti criminosi, magari collegati con le centrali delle forze dell’ordine. ed una riorganizzazione del corpo della polizia Municipale con uno speciale Nucleo Operativo esclusivamente dedicato alla sicurezza cittadina. Dove sono? In questi mesi non è cambiato niente se non il serio aggravarsi della situazione sicurezza, urlata a gran voce da tutti i cittadini dal centro storico, alle periferie senza dimenticarsi della zona nord dove anche lì i ladri si muovono con gran tranquillità. La delinquenza organizzata ha alzato il tiro. Sono trascorsi 8 mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione. Perugia ha bisogno di risposte concrete e di azioni indirizzate alla risoluzione dei problemi. Occorre una risposta politica forte ed incisiva, ma soprattutto è necessario agire perché l’eccesso di tolleranza non venga visto come un segnale di debolezza. Le inaugurazioni – conclude la Mori – sono ormai finite. E’ ora di passare ai fatti!”
Immediato l’intervento del consigliere Camicia, il quale ha presentato al Consiglio Comunale, il progetto Perugia Città Sicura, chiedendo che siano inseriti tutti i siti sensibili, “a partire dalle scuole, dove attraverso un progetto elaborato dagli uffici preposti, si riesca a garantire una videosorveglianza alle scuole di ogni grado, partendo dalla scuola materna”.
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