Un assetto sicurezza ed una serie di ordinanze per “vigilare” sul corretto svolgimento di Umbria Jazz nel centro storico. Una vera
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Il tutto a pochissimi passi dagli addetti alla sicurezza e al persona della Protezione civile. Una riflessione a questo punto è d’obbligo: in materia di sicurezza le variabili sono certamente molte, troppe, ma è davvero così vantaggioso spacchettare l’Acropoli in aree, anziché avere una visione globale della città, come luogo dove tutelare i cittadini? Venerdì tutto è andato bene ma già sabato pomeriggio si sono create delle tensioni quando, in pieno giorno, in via Bartolo è scoppiata una rissa tra commercianti. Che cosa sarebbe accaduto se, ad esempio, i rissosi avessero avuto a portata di mano il “vetro” dimenticato in piazza?
Con l’ordinanza 815, invece, si ordina il divieto d’ingresso dalle ore 15 alle ore 2 del giorno successivo, nelle aree di massima sicurezza, ovvero quelle transennate di Piazza IV Novembre e dei Giardini Carducci di cavalletti per macchine fotografiche, bottiglie di vetro o lattine, caschi, passeggini, carrozzine ed animali. A vigilare sull’ordinanza, la municipale. “Quest’ultimo provvedimento – spiegano dal Comune di Perugia – adottato su segnalazione della Questura, è motivato dalla necessità di vietare l’accesso alle zone sopra specificate con oggetti che possano risultare pregiudizievoli della sicurezza delle persone in aree interessate da consistenti afflussi.
Ed ecco la gaffe: in cima all’ordinanza sindacale diramata alla stampa attraverso i canali di prassi, appare la dicitura: “Organizzativa sicurezza del cavolo” (l’ordinanza, ad oggi, domenica, ancora non appare però caricata nell’Albo pretorio del sito ufficiale del Comune di Perugia). Come a dire che, tutto questo lavoro, ci ha davvero stufato.