Ha tagliato con un coltello il braccialetto elettronico che gli era stato apposto 4 mesi fa, e non era la prima volta che lo manometteva. Per questo un 33enne di Spoleto è stato arrestato dai carabinieri della locale Compagnia, guidati dalla maggiore Teresa Messore, e portato in carcere.
Il giovane si trovava agli arresti domiciliari nella casa della madre per il reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della compagna.
Appena un mese fa i carabinieri erano intervenuti nell’abitazione dell’uomo, dove la madre convivente, una donna di 72 anni, aveva segnalato un episodio di violenza domestica. In quell’occasione, il figlio le avrebbe lanciato contro alcuni vasi durante una discussione, per poi appunto manomettere il braccialetto elettronico e allontanarsi senza autorizzazione. Dopo il rientro in casa, era stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per evasione e maltrattamenti.
Proprio a seguito di questi eventi, il Giudice del Tribunale di Spoleto, concordando con le risultanze investigative dei Carabinieri, considerando le modalità dell’azione posta in essere, la reiterazione del reato e l’insofferenza dell’uomo a rispettare gli ordini impartiti dall’autorità giudiziaria – visto che è apparso non temere le conseguenze derivanti dalle violazioni degli stessi – con conseguente esposizione a pericolo per l’incolumità psicofisica della persona offesa, ha convalidato l’arresto e contestualmente disposto l’aggravamento della misura cautelare, non ritendendo più adeguata quella degli arresti domiciliari.
Al 33enne è stata quindi applicata la misura più restrittiva della custodia cautelare in carcere. Il provvedimento è stato reso possibile grazie al tempestivo intervento e monitoraggio effettuato dai militari nei confronti dell’interessato, evidentemente insofferente al rispetto delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria, tra l’altro in un così delicato ambito, costituito da prescrizioni in materia di “Codice rosso”, ove è necessario assicurare la tutela delle vittime e prevenire la consumazione di ulteriori condotte illecite.