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“Si limita la caccia tradizionale a colpi di burocrazia”

Club di cacciatori e associazioni spontanee guardano con preoccupazione alla notizia che la Regione Umbria sta predisponendo una app per inserire, accanto a quello cartaceo tradizionale, il tesserino venatorio digitale. “L’assessore Morroni sta facendo di tutto per mandare la caccia popolare umbra nel pallone” commentano Danilo Mattaioli (Club Cacciatori le Torri), Tortoioli Claudio (Associazione venatoria ambientale Nata libera Perugia), Mario Bartoccini e Andrea Verzellini, che in più occasioni hanno manifestato la propria contrarietà in merito alle decisioni assunte in materia faunistico-venatoria.

Per loro – ed è questa una preoccupazione manifestata anche da alcuni rappresentanti delle associazioni venatorie tradizionali – si vuole limitare la caccia tradizionale “a colpi di burocrazia”. Tra l’altro utilizzando male – è questa la loro valutazione – finanziamenti pubblici.

“App, blocco e ritardi nei ripopolamenti invernali, richiesta di latitudine per tardive immissioni di lepri – attaccano – fanno capire chiaramente l’andazzo del peggiore assessore della storia regionale. Che corre a lunghi passi, con complicità di alcune associazioni verso la caccia speculativa privata, favorendo il latifondo. Latifondo che non avendo saputo fare di meglio, oggi cerca di raggranellare, vedendo polli colorati”.

E tutto ciò, evidenziano, a dispetto della stragrande maggioranza della ruralità umbra, che da sempre ha  saputo fare impresa e produrre ricchezza.

“Morroni – attaccano ancora – conferma tutta la sua ostilità, e del suo partito politico, verso una tradizione tanto popolare e radicata nella regione. Ci chiediamo dove sono e cosa fanno le altre forze politiche del Consiglio regionale”.

Dopo l’incontro in Regione con le associazioni venatorie riconosciute, club e associazioni spontanee annunciano la mobilitazione, anche con proteste eclatanti.