Città di Castello

Sfida vinta col sorriso, San Giustino premia Silvana Benigno

L’ultimo braccialetto ospedaliero strappato dal polso sinistro davanti al pubblico come segno di una battaglia vinta. Si è svolta sabato mattina nella sala del consiglio comunale di San Giustino la cerimonia nella quale l’amministrazione ha omaggiato la concittadina Silvana Benigno per il grande sforzo, l’impegno, il coraggio con il quale ha affrontato la brutta malattia: il cancro.

Giunta comunale al completo: una targa consegnata dalle mani del sindaco Paolo Fratini e un mazzo di fiori dall’assessore Elisa Mancini. “Ci siamo visti qua sotto l’albero di Natale qualche mese fa – commenta il sindaco Paolo Fratini – per l’avvio di questa opera di sensibilizzazione verso la nostra comunità che Silvana con grande coraggio ha portato avanti in questi mesi rispetto a un problema che è quello del cancro; dei tumori che purtroppo riguardano molti cittadini anche della nostra comunità.

Una sensibilizzazione che è servita sicuramente anche a raccogliere in maniera completa dei fondi da destinare alla ricerca per sconfiggere questa brutta malattia, ma soprattutto, come detto, sensibilizzare la nostra comunità in merito a queste problematiche. Sicuramente le istituzioni possono fare molto, lo stanno facendo, tra l’altro penso che nei prossimi mesi doteremo San Giustino di un nuovo distretto sanitario ma che non sarà un semplice trasferimento dalla vecchia sede, bensì un ampliamento e potenziamento rispetto a quelli che sono i servizi soprattutto in tema di prevenzione”.

Sala del consiglio comunale gremita, con le conclusioni della mattinata che sono state affidate proprio a Silvana Benigno da due anni impegnata anche nel raccogliere fondi da destinare proprio alla ricerca. “Io ho lottato per vivere e di conseguenza dico a tutti quelli che hanno il cancro come me di lottare: mai arrendersi. Ho vinto la battaglia, ma io voglio vincere la guerra: faccio la guerra per tutti, non solamente per me stessa. Si può curare tutto e tutti possono andare nei centri specializzati come il Niguarda di Milano o lo IEO, l’istituto europeo di oncologia. Adesso si vive, solo chi non vuole vivere non vive: bisogna lottare per farlo, io l’ho fatto. Presto avrò anche una sorpresa per i miei concittadini”.

Una foto ricordo e un grande applauso sono stati l’epilogo di una bella mattinata.