Paolo Boncompagni, organizzatore della Settimana Internazionale della Danza, non è più convinto che la location ideale della riuscitissima manifestazione sia Spoleto.Infatti, se è vero che da un lato la città del Festival offre delle strutture teatrali senza pari, delle maestranze competenti e preparate e soprattutto un tessuto cittadino abituato a gestire l'impatto di manifestazioni del genere, dall'altro sembra che il sistema predisposto per gestire la logistica delle location della manifestazione sia pesante, macchinoso e soprattutto notevolmente dispendioso.In particolare il Boncompagni punta il dito sul Chiosto di S. Nicolò che avrebbe dei costi esagerati legati ad un sistema di gestione la cui rigidità mal sia sposa con le esigenze di versatilità che sono prerogativa del mondo dell'arte e dello spettacolo.Un vero peccato per Spoleto, che rischia di perdere una delle manifestazioni più importanti del suo palinsesto e che vede una struttura belle e funzionale come quella del Chiostro, penalizzata dalla burocrazia.Albergatori, ristoratori ed esercizi commerciali del centro storico attendono con ansia un segnale di distensione perché la Settimana della danza costituisce per loro una boccata d'ossigeno nel periodo più fiacco della stagione turistica.
SETTIMANA DELLA DANZA ANCORA A SPOLETO?
Lun, 15/10/2007 - 11:17