Trasimeno

Sesso in chat con minori, don Vincenzo Esposito condannato a 5 anni

Cinque anni di reclusione per don Vincenzo Esposito, l’ex parroco di San Feliciano di Magione arrestato per prostituzione minorile ad agosto dello scorso anno. E’ la condanna di primo grado emessa dal tribunale di Termini Imerese nei confronti del 64enne, frate minore che per 8 anni ha guidato la parrocchia che si affaccia sul lago Trasimeno. Per il sacerdote era stato disposto il giudizio immediato, vista la gravità delle accuse e le prove raccolte dagli inquirenti.

I giudici, dunque, hanno ritenuto la sussistenza delle accuse nei confronti del religioso originario della Sicilia, finito inizialmente nel carcere di Spoleto e poi trasferito in una struttura per sacerdoti.


Sesso in chat con minori, le intercettazioni: i ragazzi volevano i soldi per le sigarette da don Vincenzo Esposito


L’uomo era accusato di aver adescato alcuni minorenni della Sicilia pretendendo delle videochiamate sul cellulare mentre si masturbavano o facendosi inviare da loro dei video. Tutti giovanissimi indigenti che poi avrebbero ricevuto da don Vincenzo Esposito delle ricariche sulla Postepay tra i 10 e i 30 euro, in un caso di 50 euro. Il frate avrebbe anche invitato un 16enne siciliano a raggiungerlo a San Feliciano, anche se per le limitazioni imposte dal Covid in quel periodo il viaggio non si era concretizzato. In manette era finita anche una donna siciliana, madre di uno dei ragazzi vittime delle attenzioni sessuali del prete, che avrebbe trattenuto per sé del denaro inviato al figlio per il sesso in chat.

L’inchiesta era stata avviata ad aprile 2021 dalla Procura di Termini Imerese, nata casualmente dalle intercettazioni per un’altra indagine che ha fatto emergere sospetti sul sacerdote. Poi le intercettazioni telefoniche e telematiche, che hanno portato a contestare a don Vincenzo Esposito 9 diversi episodi e che hanno fatto scattare prima l’arresto e poi la condanna di primo grado. Contro la quale, dopo il deposito delle motivazioni, verrà presentato ricorso in appello dal difensore dell’ex parroco magionese.