Scuole, scaduta la promessa, genitori vogliono gli atti | Le 5 richieste al sindaco | Bimbi fanno i pacchi. "Scavicchi...e riapra"
Caos scuole: è scaduta alla mezzanotte di ieri la promessa del sindaco Sisti di trovare e ufficializzare la soluzione per i piccoli studenti dei tre istituti (le scuole medie Dante Alighieri e Pianciani e la primaria Sordini) alle prese con una situazione che, ora dopo ora, si ingarbuglia sempre di più.
Come si ricorderà al termine della riunione di mercoledì 18 ottobre presso l’aula magna della Pianciani, alla presenza di circa 200 famiglie a dir poco preoccupate, il primo cittadino – tra contestuali, imbarazzanti smentite e controsmentite con i propri assessori presenti (guarda i video) – aveva annunciato che la sistemazione per le classi interessate ad un temporaneo trasferimento a causa dell’avvio dei lavori post terremoto della Sordini sarebbe arrivata entro una settimana.
Invece a questo momento, quando sono passate le 17 di giovedì 26 ottobre, non c’è ancora nessuna proposta, almeno ufficialmente. Qualcuno aveva ipotizzato che sarebbe stata presa ieri nel corso di una riunione presso la sede del Pd; altri la davano per certa al termine della giunta odierna. Di fatto il nulla e dare ascolto a informazioni non verificate rischia di accendere un incendio. Unica novità della giornata la convocazione del Consiglio comunale per lunedì prossimo, 30 ottobre con inizio alle 15, ai cui lavori non è da escludersi una presenza di genitori e docenti delle tre scuole interessate.
Scuole, genitori chiedono gli atti
Lo hanno ben compreso i 40 rappresentanti dei genitori dei tre plessi che questa mattina, a promessa scaduta, hanno diramato una nota in cui chiedono all’amministrazione la consegna di tutti gli atti dal 19 settembre scorso così da verificare puntualmente lo stato dell’arte. Questo il documento dei genitori.
“I rappresentanti dei genitori degli Istituti Scolastici Dante, Pianciani e Sordini si sono riuniti per un confronto serio, trasparente e propositivo dopo la riunione “agitata” del 18 ottobre alla presenza di sindaco, assessori di competenza ,tecnici e dirigenti scolastici, al fine di trovare una rapida soluzione per la dislocazione degli alunni dei tre plessi in vista dell’inizio dei lavori di adeguamento sismico finanziati dal PNRR che riguarderanno la Scuola Primaria Giuseppe Sordini. Ad oggi la scuola Sordini ospita 9 classi delle primarie più due classi della scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri (per completezza d’informazione le altre 10 classi della Dante Alighieri sono ospitate nel plesso della Pianciani). In quell’ occasione l’Amministrazione, insieme ai Dirigenti scolastici dei plessi di riferimento, avrebbe dovuto presentare un piano di organizzazione scolastica. Le soluzioni prospettate partivano da una certezza: la necessità di dotarsi dei moduli. In attesa delle verifiche del caso e dell’installazione dei suddetti moduli, sono state prospettate due soluzioni: turni pomeridiani o il trasferimento delle 9 classi della Sordini tra Morgnano e l’oratorio di San Venanzo. Molti dei genitori presenti all’incontro hanno espresso la loro preoccupazione e perplessità a causa non soltanto dei tempi molto stretti e della mancata richiesta ufficiale dei moduli da parte dell’Amministrazione, ma anche delle norme di sicurezza degli spazi proposti.
Il sindaco percependo il forte malumore espresso tra noi genitori, ha prontamente ritirato la proposta del turno pomeridiano, così come lo spostamento della scuola primaria Sordini presso le sedi precedentemente individuate (proposta ritirata in verità già anzitempo), confidando in una diversa soluzione nell’immediato e prendendosi una settimana di tempo per valutare ulteriormente gli spazi disponibili. Ieri è trascorsa la settimana e ad oggi non abbiamo avuto ancora alcun riscontro ufficiale.
Sempre ieri, veniamo a sapere tramite un organo di stampa che l’installazione dei moduli e la rinuncia agli spostamenti degli Istituti scolastici sia stata individuata come soluzione imminente, cosa non ancora resa tuttavia ufficiale dal Comune di Spoleto. Premesso che non è nostra intenzione mettere a rischio il finanziamento per i lavori che riguarderanno la Sordini, perché la sicurezza dei nostri figli è fondamentale, riteniamo sia altrettanto fondamentale il benessere dei nostri ragazzi che seppur giovani hanno già subito il disagio del sisma, del Covid-19 e della didattica a distanza, ed ora di questa mancata programmazione dei lavori. Siamo pertanto a chiedere documenti ufficiali su quanto segue: 1) se la Giunta, dal 19 settembre ad oggi, ha attivato azioni concrete e con una qualche rilevanza giuridica per rendere disponibili i moduli; 2) se è stata ufficialmente prevista la dimensione dei moduli ed è stata individuata l’area dove installarli; 3) se esiste un cronoprogramma per l’installazione degli stessi e se è stata comunicata; 4) se sono state avviate interlocuzioni con la Provincia per valutare soluzioni diverse anche in edifici di loro competenza; 5) delucidazioni in merito alla ufficialità della notizia di ieri con la quale è indicata l’installazione dei moduli e lo slittamento, dunque, dello spostamento di uno degli istituti scolastici quando gli stessi moduli saranno pronti. Il governo di una città deve porre attenzione con un occhio di riguardo a risorse umane più deboli e in questo caso si parla di bambini e del loro diritto a vivere questi anni nel miglior modo possibile. Confidiamo in una pronta ed esaustiva risposta e ci riserviamo, in caso di esito negativo alle nostre richieste, di compiere qualsiasi altra azione necessaria”.
Gli amministratori pensano, i bimbi fanno i pacchi
Per certi aspetti la vicenda di queste tre scuole ha del surreale. Perché mentre gli amministratori comunali pensano a una soluzione, con macroscopiche evidenze nella scarsa capacità di individuarle di condivise, c’è chi, senza comunicazioni ufficiali, continua a lavorare. Come alla Sordini che, non avendo notizie contrarie all’imminente trasloco, hanno giustamente coinvolto i piccoli della scuola elementare a preparare i pacchi, gli scatoloni dove riporre i libri della biblioteca, materiali didattici, etc.
Un modo intelligente per coinvolgerli, farli partecipi di una situazione che li riguarda da vicino, di responsabilizzarli. E che gli studenti, a quanto riferito dai genitori a Tuttoggi, hanno apprezzato molto. Peccato che all’orizzonte si potrebbe profilare (il condizionale è d’obbligo) uno slittamento dell’inizio dei lavori. Con buona pace del lavoro fin qui fatto che andrebbe quanto perduto.
“Scavicchi…e riapra” direbbe Paolo Bonolis, titolare del copyright del tormentone del gioco dei pacchi (“scavicchi ma non apra”). Peccato che questo non sia un gioco, speriamo neanche un pacco.
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