Da banca, nata e cresciuta sullo spirito mutualistico che ne caratterizzò gli albori, a cooperativa multiservizi. La Scs, già controllante della Popolare Spoleto, fino agli scandali e al commissariamento di Banca d’Italia di quattro anni fa, si è presentata sabato 25 marzo ai soci nella prima assemblea del 2017, sotto la presidenza di Maurizio Hanke. Il primo, vero banco di prova dopo che i circa 300 soci (su oltre 20mila) avevano sfiduciato il precedente Cda – quello presieduto dall’avvocato Marcucci – non approvando i bilanci 2014-2015, quelli post gestione commissariale.
Oggi erano appena un centinaio gli azionisti che hanno preso parte ai lavori promuovendo i due bilanci portati alla approvazione dal nuovo board. In cosa differiscano da quelli bocciati non è dato sapere, anche perché dal sito istituzionale sono misteriosamente scomparsi quelli a firma di Marcucci.
(La sede della Scs in una foto d’epoca)
I soci hanno anche approvato il cambiamento della denominazione sociale e dell’oggetto sociale. Da oggi dunque quella che per oltre un secolo era stata la Spoleto Credito e Servizi diventa Spoleto Cooperativa Servizi, come aveva pensato il precedente Cda.
Sparisce dunque il termine ‘credito’ (sostituito da ‘cooperativa’, così da non alterarne l’acronimo), in ottemperanza a quanto aveva intimato Banca d’Italia.
Quanto alle attività è lo stesso board a descriverle: “Scs – si legge in una nota di poco fa – diventerà una società in grado di soddisfare le esigenze dei soci con un ampio ventaglio di servizi che vanno dalla offerta di consulenze energetiche, finanziarie, assicurative, fiscali, societarie, previdenziali e professionali”.
Soddisfatto dei lavori della giornata il presidente Maurizio Hanke: “con grande soddisfazione colgo questo primo segnale di fiducia che costituisce un risultato della nuova Amministrazione di SCS a pochi mesi dal suo insediamento. Ora ci attendono prove molto importanti e significative – dice il dottor Hanke – per dare sostanza alle indicazioni di programma che abbiamo dato ai soci. Spero che nel panorama di difficoltà nel quale attualmente si muove la nostra comunità regionale, questa istituzione spoletina possa dare un contributo concreto di rinascita e di speranza”.
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