Una giornata che, per come era iniziata, non avrebbe fatto presagire quanto poi si è visto alla fine. Tra urla e scompiglio, alla fine è arrivata la quadra per i consiglieri del gruppo Pd a Palazzo Cesaroni: la fumata bianca arriva con la firma, in serata, all’unanimità di un documento di 8 pagine proposto dal segretario regionale, nonché consigliere del piddì a Palazzo Cesaroni, Giacomo Leonelli. Ed è subito pace: perché quello a cui potremmo assistere nei prossimi giorni, se non addirittura nelle prossime ore durante la riunione di giunta, è il tanto presagito e agognato rientro in giunta dell’ex assessore alla sanità Luca Barberini.
La prima riunione del gruppo consiliare del Pd, già prevista in agenda da giorni, è iniziata all’ora di pranzo di ieri, 28 giugno, poco prima, dunque, della seduta programmata per il Consiglio Regionale. Toni “non distesi”, ha detto qualcuno diplomaticamente. “Urlavano”, ha detto qualcun altro. Sta di fatto che dopo il break, utile per fare il punto è riaggiornarsi alle 14, al gruppo non si sono più presentati i bocciani. “Non è questa la strada per il paradiso” ha mormorato qualcun altro senza lasciar passare altre indiscrezioni. La riunione del Pd termina con un nulla di fatto, nonostante il documento fosse già pronto sul tavolo. In Consiglio regionale, previsto per le 15, invece, entrano tutti tranne però proprio Barberini e Brega, salvo vederli comparire, non proprio con il sorriso in volto, dopo circa un’ora. Dietro, nelle ultime file dei “banchi” dell’assemblea legislativa regionale, il trio Brega – Barberini – Smacchi, tra un intervento e l’altro da parlare hanno molto. “Allora che si fa? Ci si rivede tutti dopo la fine del Consiglio”. E così è stato: bocche cucite e telefoni che squillavano a vuoto fino a quel momento. Sorrisi a mezza bocca e poche frasi diplomatiche. Meglio uscire compatti con un documento. E con la speranza, nelle parole dello stesso Leonelli, che la giunta si ricomponga.
Pd, Leonelli prova il cross sulla giunta regionale | Catenaccio o fuorigioco?
Nel documento programmatico proposto da Leonelli e dal capogruppo del Pd, Gianfranco Chiacchieroni, si parla degli obiettivi da qui a fine 2016 della Regione. “A questo punto – ha commentato Leonelli – preso atto della ritrovata unità sulle priorità dei prossimi mesi, ritengo che ci siano tutte le condizioni per una ricomposizione della giunta regionale, così come auspicato dai nostri elettori e militanti e condizione fondamentale sia per una ritrovata piena agibilità dell’azione politica del PD regionale, sia per realizzare il programma con il quale ci siamo candidati a guidare l’Umbria”.
Nel papello si tratta della riorganizzazione della macchina regionale che avrà come scadenza il mese di agosto, sei mesi dopo le nomine dei direttori sanitari sui quali si è scatenata la bufera. Si parla dunque della Regione che verrà, ossia di quella macro da comporre con Toscana e Marche; delle riforme di Renzi da applicare anche a livello regionale; del lavoro e della disoccupazione giovanile; di un nuovo welfare e dell’inclusione attiva; di infrastrutture e pubblica amministrazione. Che ci sia nelle parole di Leonelli e Chiacchieroni quel rinnovamento richiesto dai bocciani e tanto richiesto anche altrove? Che ci sia un’apertura che accontenti anche chi non è stato d’accordo causa nomine sanità? Staremo a vedere, ora che gli occhi sono tutti puntati sul probabile (il dubbio ormai ormai è lecito) rientro in giunta di Luca Barberini. E la nomina divenuta ‘pomo della discordia’ tra Marini e Barberini del direttore Walter Orlandi? Nulla cambia, perché tutto resti come prima, salvo vedersi affacciare l’ipotesi di un segretario generale in affiancamento alle direzioni sanitarie. Aggiornamenti, forse, nelle prossime ore.
Servizio di Alessia Chiriatti e Cristiana Mapelli
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