Ancora una casa di prostituzione chiusa a Città di Castello dalla Polizia tifernate. Si tratta della quarta nell’arco dell’ultimo anno. L’appartamento in questione, adibito ad abitazione in via permanente, era utilizzato dall’affittuaria anche per ospitare altre due donne dedite alla prostituzione. Al momento dell’intervento, effettuato nel quartiere Casella, erano presenti, oltre alle tre donne, anche due clienti.
L’affittuaria, risultata essere poi la tenutaria, ha letteralmente aggredito i poliziotti intervenuti, causando nei confronti di uno di loro leggere escoriazioni al volto.
Per cercare di nascondere le evidenti prove dello svolgimento dell’attività illecita, la donna avrebbe addirittura ingoiato una banconota da 50 euro. Gli agenti hanno comunque rinvenuto un ingente numero di profilattici ed altro materiale idoneo allo svolgimento di questa attività, comprese 550 euro provento dello sfruttamento.
La 55enne C.C.V., di origini brasiliane ma da tempo residente a Città di Castello, è stata arrestata ed associata al carcere perugino di Capanne per favoreggiamento della prostituzione e resistenza a P.U. Le altre due donne, la 48enne dominicana G.U.M. e la 48enne O.E. originaria del Kirghizistan, sono state denunciate in stato di libertà per adescamento a mezzo di strumento telematico.