Tra i politici perugini l’amore per gli animali è più forte delle resistenze dei burocrati. Ed è anche più forte delle stesse appartenenze politiche. E così, nonostante il parere contrario degli uffici, la I Commissione di Palazzo dei Priori ha approvato con voto praticamente unanime (astenuta Maria Grazia Marcacci) lo stop ad ospitare nel territorio comunale circhi e spettacoli itineranti con animali al seguito. A Perugia, dunque, non si sentiranno più urlare dalle gabbie “primati (quindi scimmie, ndr) delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci diurni e notturni”, nonché qualsiasi altro animale a rischio estinzione. Questo, almeno, se il Consiglio ratificherà la modifica all’art. 3 al regolamento comunale delle attività circensi e degli spettacoli viaggianti.
Tanto più che i proventi per le casse comunali dall’occupazione di suolo pubblico di gabbie e scuderie sono irrisori. Quindi stop ai circhi, se non a quelli che propongono acrobati e clown.
Resta però un’incognita normativa. Perché se da un lato è vero che la commissione scientifica istituita dal ministero dell’Ambiente ha redatto linee guida che rendono sempre più stringenti i controlli e, di fatto, l’utilizzo di questi animali per attività ludiche, dall’altro – come rilevano i tecnici di Palazzo dei Priori – in Italia non esiste un vero e proprio divieto. Ed infatti, è stato ricordato, il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di un circo a cui un’amministrazione comunale voleva vietare l’attendamento con un provvedimento simile a quello che si vuole introdurre a Perugia.