Scomparsa Barbara Corvi, l'indagato non risponde al Pm. E' parente stretto del marito - Tuttoggi.info

Scomparsa Barbara Corvi, l’indagato non risponde al Pm. E’ parente stretto del marito

Carlo Ceraso

Scomparsa Barbara Corvi, l’indagato non risponde al Pm. E’ parente stretto del marito

Familiari commossi per riapertura indagini. Parla l’avvocato. Accusato di omicidio volontario, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Ven, 31/07/2020 - 23:00

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Scomparsa di Barbara Corvi, l’indagato n. 1 della nuova inchiesta si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Venerdì mattina infatti, accompagnato dai legali Jacopo Memo di La Spezia e Giorgio Colangeli di Roma, l’uomo – raggiunto da un avviso di garanzia per omicidio volontario in concorso – non ha voluto rispondere alle domande del Procuratore Capo di Terni Alberto Liguori.

L’interrogatorio si sarebbe dovuto tenere presso gli uffici del Comando Provinciale dei Carabinieri che stanno seguendo l’inchiesta sulla scomparsa della giovane mamma di Amelia, in provincia di Terni.

Una inchiesta avviata all’indomani della scomparsa di Barbara – era il 26 ottobre 2009 – archiviata nel 2014 e riaperta da qualche mese dal Procuratore Capo Liguori, indubbiamente sulla base di elementi nuovi, che restano al momento coperti dal segreto istruttorio.

Sull’identità dell’indagato vige il massimo riserbo, come pure di chi lo avrebbe aiutato, secondo l’ipotesi accusatoria, nel presunto omicidio.

Di lui si sa che è originario della Calabria, da anni residente in provincia di La Spezia, già collaboratore di giustizia.

Ad anticipare la notizia della svolta nell’inchiesta è stato il quotidiano Secolo XIX a firma di Tiziano Ivani.

A quanto risulta a Tuttoggi si tratterebbe di un congiunto stretto del marito, Roberto Lo Giudice, anche lui di origine calabrese ma trapiantato in Umbria.

Il coniuge ha sempre sostenuto che la moglie si è allontanata volontariamente dalla casa coniugale facendo perdere le sue tracce.

Una tesi rifiutata dai familiari della Corvi dal momento che Barbara “non avrebbe mai abbandonato i propri due figli e la sua famiglia di origine”.

Le indagini del tempo

Le indagini accerteranno che Lo Giudice era venuto a conoscenza che la moglie avrebbe iniziato una relazione con un altro uomo: le ‘prove’ gli sarebbero state fornite dall’ex dell’amante, per vendetta nei confronti dell’uomo.

Quattro giorni dopo la Corvi scompare da Amelia e di lei si perdono tutte le tracce. La settimana successiva i figli ricevono una cartolina dove è scritto: “Ho bisogno di stare un po’ da sola, baci Mamma”.

Sono gli stessi ragazzini a dire agli inquirenti che quella non è la calligrafia della madre, come accerterà un perito nominato dalla Procura.

Lo Giudice intanto, a due mesi dalla scomparsa della moglie, inizia una relazione con la sorella della moglie di un proprio fratello.

La terribile analogia

Le indagini dei Carabinieri scoprono un precedente importante nella famiglia dei Lo Giudice.

15 anni prima, siamo nel 1994, Angela Costantino, 25 anni, moglie di Pietro Lo Giudice (noto alle forze dell’ordine) e già madre di 4 figli, scompare nel nulla. Pietro è il fratello di Roberto.

Pietro in quel momento si trova nel carcere di Palmi.

Solo nel 2012, grazie alle dichiarazioni di alcuni pentiti di ‘ndrangheta, vengono arrestati 3 familiari di Pietro, l’altro fratello Vincenzo, un cognato e un nipote di quest’ultimo.

La giovane donna è stata strangolata e il movente sarebbe stata la relazione avuta mentre il marito era in carcere.

Analogie inquietanti se confrontate con la scomparsa di Barbara. Nonostante ciò gli inquirenti ternani nel 2014 archiviano l’inchiesta che fino ad allora si era basata sul reato di “sequestro di persona”.

La svolta nelle indagini

Nel febbraio 2020 le sorelle di Barbara, che ogni anno ad Amelia organizzano una fiaccolata per ricordarla, lanciano un nuovo appello tramite la trasmissione Chi l’ha visto affinché venga riaperto il caso.

La fiaccolata che si tiene ogni anno per ricordare Barbara

Probabilmente una coincidenza, visto che proprio in queste settimane ci sarebbero state novità talmente importanti da convincere il Procuratore di Terni a spiccare l’avviso di garanzia per “omicidio volontario in concorso”.

Avvocato Vasaturo: “fiducia nella magistratura”

La notizia della svolta nelle indagini ha fatto presto il giro di Amelia dove la famiglia Corvi è molto conosciuta e stimata.

scomparsa barbara corvi
L’avvocato Giulio Vasaturo

A parlare per i genitori e le sorelle di Barbara, è il loro avvocato Giulio Vasaturo di Roma, legale di associazioni benemerite come Libera e Articolo21.

Sull’esito di questa attività istruttoria non sappiamo nulla come è doveroso che sia” dice l’avvocato Vasaturo a Tuttoggi “quindi nel merito non posso dire nulla. Le notizie le stiamo apprendendo da voi giornalisti.”

La famiglia Corvi ha appreso con commozione e rinnovata fiducia verso le istituzioni, a cominciare dalla magistratura e dai Carabinieri, per la riapertura del caso”.

“Da 11 anni attendono una svolta su questa incredibile vicenda di ‘lupara bianca’ e sono soddisfatti che la Procura di Terni non è rimasta sorda di fronte al loro grido di dolore”.

© Riproduzione riservata

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