La cordata dopo l'ennesimo no: "Da mesi accampa scuse per alzare la posta, rendendo impossibile andare avanti nella trattativa"
“Siamo stanchi e delusi, non ci meritiamo questo trattamento”. Claudio Sciurpa, Mauro Ricci, Claudio Antonini, i tre imprenditori della cordata pronta ad acquistare il Grifo, gettano la spugna. Almeno per ora, almeno sino a quando Massimiliano Santopadre non dimostrerà, chiaramente, qual è la sua intenzione circa la volontà di vendere il Perugia.
Lo fanno parlando ai tifosi, alla città, dopo il nuovo rifiuto di Massimiliano Santopadre, di fronte all’ultima offerta: 6 milioni e mezzo di euro, compresa la quota per pagare i debiti, sponsorizzazione tecnica lasciata a Santopadre per tre anni, così come la gestione dell’Academy.
Offerta non ritenuta congrua da Santopadre, che stavolta avrebbe storto il naso sulla compagine societaria della cordata, giustificando le perplessità sul fatto che, in caso di fallimento, potrebbe comunque essere chiamato in causa anche lui.
Motivazione che segue, nell’ordine, la necessità di non turbare la squadra impegnata nei playoff, l’accordo con l’Agenzia delle Entrate, l’omologa da parte del Tribunale, sino all’assenza di una chiara offerta economica. Tutte motivazioni con cui il patron del Perugia aveva respinto le precedenti offerte, sino all’ultima.
“Con grande rammarico, prendiamo atto dell’ennesimo rifiuto del presidente Massimiliano Santopadre relativo sia all’offerta economica sia alla richiesta della concessione di un breve periodo di esclusiva per analizzare il conto economico e la situazione patrimoniale dell’A.C. Perugia Calcio” scrivono ora Sciurpa, Ricci e Antonini.
Che aggiungono, puntando apertamente l’indice contro Santopadre: “Purtroppo, ci siamo trovati di fronte a una strategia del venditore che, da mesi, accampa continue scuse per procrastinare e alzare la posta del contendere, rendendo impossibile andare avanti nella trattativa, nonostante l’offerta che abbiamo presentato sia nettamente superiore al valore di una squadra in Lega Pro. Siamo stanchi e delusi e non ci meritiamo questo trattamento. Siamo persone perbene, e la nostra storia professionale e personale lo dimostra. Avremmo voluto fare molto, mossi dalla grande passione e dall’amore per il nostro Grifo, come sempre”.
E però aggiungono: “Tuttavia, se un giorno si dovessero creare i presupposti concreti e positivi, saremo sempre pronti”. Cosa che potrebbe suonare anche come un ultimatum a Santopadre, apertamente inviso dalla piazza e dalle Istituzioni. Ma soprattutto dai tifosi. Ai quali si rivolgono Sciurpa e gli altri soci: “Ci dispiace profondamente per i tifosi e per tutta la comunità. Ringraziamo gli sportivi, i giornalisti, i nostri consulenti e tutti coloro che ci sono stati vicini e ci hanno supportato e incoraggiato in questo stressante periodo. Auguriamo al nostro amato Grifo i migliori successi futuri. Grazie a tutti”.
Un messaggio chiaro e, soprattutto, pubblico. Ora la palla passa in mano a Santopadre, che stavolta rischia davvero di restare col cerino in mano. Anche perché, come avevamo anticipato, Sciurpa e gli altri, a questo punto, non sono più disponibili al sostegno economico esterno. Dopo la mossa di Sciurpa & C., decisive, per sapere il reale futuro che attende il Perugia, saranno le prossime ore.