Categorie: Acqua e Rifiuti Cronaca Perugia

Sciopero rifiuti a Perugia, sacchetti in terra e dipendenti Gesenu davanti Palazzo dei Priori

Sono una cinquantina i dipendenti Gesenu, tra le mani bandiere variopinte di Cisl, Cgil e Uil, che ormai da alcune ore stazionano di fronte all'ingresso principale di palazzo dei Priori, per lo sciopero nazionale degli addetti del settore igiene urbana.

Lo sciopero è stato indetto dalle segreterie sindacali del settore, per protestare contro il “contratto (collettivo di settore, ndr) scaduto da alcuni mesi, (…) la progressiva privatizzazione, i pesanti tagli subiti dal settore, la crescente insicurezza dei luoghi di lavoro – tristemente testimoniata da troppe morti – e l'ormai allarmante livello di infiltrazioni criminali nel settore”.

I dipendenti del settore chiedono con questa protesta: “rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto da 13 mesi; raggiungimento del contratto unico di settore come strumento utile a regolare la liberalizzazione dell’igiene ambientale; evitare la frantumazione del ciclo dei rifiuti; contrastare la logica delle imprese che intendono scaricare sui salari i ritardati pagamenti delle Amministrazioni Locali; tutelare la sicurezza del lavoro e la qualità dei servizi offerti ai cittadini per un ciclo dei rifiuti ambientalmente sostenibile a tariffe possibili”.

A Perugia lo sciopero nazionale è stato accolto con fervore dai dipendenti Gesenu, che già nelle scorse settimane erano stati protagonisti di alcune mobilitazioni nei confronti dell'azienda per ragioni contrattuali, con i sacchetti variopinti del porta a porta rimasti per giorni a terra tra i vicoli del centro e non solo. Anche in occasione dello sciopero di ieri e dell'altro ieri è stata sospesa la raccolta nel centro storico dei rifiuti organici, secchi e multimateriale, mentre alcuni disservizi sono stati registrati in alcune frazioni come Casa del Diavolo, Ponte Pattoli, Solfagnano o Canneto (leggi il dettaglio). (fda)

Foto: Nicola Palumbo