I dipendenti di GESENU (Gestione Servizi Nettezza Urbana) contestano la gestione aziendale dell’azienda, a seguito della scelta in ordine al capitolato di appalto stipulato con il Comune di Perugia, e si schierano a favore della vertenza a sostegno del Contratto nazionale di lavoro. La situazione sarebbe degenerata a seguito della penalizzazione dei cittadini a fronte della tariffa applicata per il servizio, che non è soggetta a sconti nonostante la mancata fruizione del servizio stesso. Sembra siano infatti molti i servizi previsti dal capitolato che spesso non vengono effettuati (ad esempio zone di spazzamento e di raccolta rifiuti). “Il tutto – si legge in una nota dei sindacati che organizzano lo sciopero – a causa di una riorganizzazione che tarda ad essere messa in atto per carenza di personale, mezzi e strumenti. Per lo stesso motivo – continuano F.P. Cgil, F.T. Cisl e Ultratrasporti – sono diverse le Imprese esterne che vengono coinvolte nei servizi, in ambito all'Impianto di Ponte Rio e quello di Pietramelina e che vedono propri dipendenti utilizzare strumenti e mezzi di proprietà GESENU, in piena violazione con le vigenti leggi, in particolare sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”. I servizi forniti dall’azienda hanno ricevuto una battuta d’arresto a seguito del blocco gli straordinari per una settimana. “ Ma non deve sfuggire a nessuno – affermano ancora i sindacati – che si tratta di veri e propri sub appalti espressamente vietati dalle norme che regolamentano il rapporto di concessione del servizio con ATI2. Qualche esempio: la gestione delle Isole Ecologiche, da sempre affidata a GSA, oltre alla gestione della discarica di Pietramelina affidata a SECIT (entrambe scatole cinesi di GESENU)”. Il sindacato e i lavoratori esprimono le loro preoccupazioni circa il futuro di GESENU, la cui gestione, credono, sia lasciata all’improvvisazione. Perplessità da parte delle associazioni dei lavoratori anche a riguardo del comportamento del socio provato di GESENU, Sorain Cecchini, e sulle sue decisioni. Sta di fatto che il Comune di Perugia, socio al 45% , ha già deciso di ridurre le proprie azioni al 20%. “La mancanza di certezze, – conclude la nota – la grande confusione gestionale dell'Azienda, la mancanza di un piano Industriale, i sub-appalti in essere, la carenza cronica di personale ed infine la mancanza di puntualità nello svolgere i servizi, portano il sindacato e i lavoratori ad innalzare la protesta con azioni di lotta che saranno decise nei prossimi giorni dalle assemblee”.