Lo sciopero nazionale degli avvocati, indetto dall’Unione delle Camera penali dal 21 al 25 ottobre, finisce per dare una mano, indirettamente, anche al Pd, impegnato nella rimonta sul centrodestra alle regionali del 27 ottobre.
Slittano infatti a dopo le elezioni le udienze dell’inchiesta sulla Sanitopoli perugina. Il 22 ottobre si sarebbe (giusto 5 giorni prima del voto in Umbria) infatti dovuta tenere la prima udienza processo nei confronti dell’ex segretario del pd umbro, Giampiero Bocci, che si è sempre professato innocente e che quindi ha scelto di difendersi nel rito ordinario.
Il 24 ottobre erano invece inizialmente fissate le udienze per altri due protagonisti eccellenti dell’inchiesta sulla Sanitopoli perugina: l’ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Emilio Duca, che ha fatto richiesta di rito abbreviato, e l’ex direttore amministrativo Maurizio Valorosi, che ha chiesto il patteggiamento a due anni.
Udienze che, a ridosso del voto per le regionali, avrebbe riaperto una ferita che ha creato non pochi imbarazzi nel Pd, offrendo nuove argomentazioni agli avversari politici per attaccare sul presunto “sistema” di potere in Umbria.