Tante volte ha contribuito a salvare scalatori ed escursionisti in difficoltà, ma nelle ultime ore è stato lui costretto a ricorrere agli aiuti dei colleghi del Soccorso alpino e speleologico. E’ stato infatti salvato dagli operatori dell’Abruzzo uno spoletino in difficoltà sul Gran Sasso, in particolare sulla parete Nord del Corno Piccolo.
L’incidente è avvenuto sabato intorno alle 13, come racconta il Soccorso alpino e speleologico dell’Abruzzo. “L’uomo, primo di cordata, intorno ai 2400 m s.l.m., è volato dal secondo tiro di corda, riportando un infortunio alla caviglia. Stava arrampicando sul noto itinerario alpinistico denominato “Spigolo di Paoletto”.
Una squadra di soccorritori del Soccorso Alpino e Speleologico lo ha raggiunto sul luogo dell’incidente e lo ha calato alla base della parete, dove è stato poi imbarcato sull’elicottero del 118 per l’immediato trasporto all’ospedale dell’Aquila. I soccorritori hanno poi provveduto a condurre i compagni di cordata fino ai Prati di Tivo”.
Lo scalatore spoletino nelle ultime ore ha voluto raccontare l’episodio sul suo profilo Facebook per ringraziare i soccorritori ma anche la moglie e gli amici che erano lì con lui. Racconta di essersi ritrovato all’improvviso, “appeso come un salame, a circa 15 metri sotto l’ultimo tratto scalato. Un dolore fortissimo al piede, non capisci cosa sia successo, poi ad un tratto realizzi, sei volato: le protezioni da me posizionate non hanno retto, fortuna una bella clessidra e cordone vecchio, che trattengono la caduta”. Il tutto davanti agli amici ed alla moglie – “top per come ha gestito le corde e la caduta, gli ho insegnato bene” – rimasti comunque tranquilli.
“Mi controllo – prosegue il suo racconto lo spoletino – ed è tutto apposto, niente di rotto, tranne, forse il piede, dove invece, solo dopo i vari accertamenti, risulta una piccolissima scheggiatura dello scafoide del piede sinistro, pochi giorni di prognosi, e si riparte”.
Ad un tratto appare un tecnico del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo CNSAS, attiva i soccorsi, ed incuranti della nebbia fanno alzare l’elisoccorso. “Ma quando la fortuna ti assiste lo fa per tutto il tempo: ad un certo punto si apre il cielo ed gli angeli del soccorso alpino sono sulla mia verticale, in quattro e quattr’otto mi ritrovo sull’elicottero al sicuro. Dire grazie a questi ragazzi – commenta lo scalatore di Spoleto – è riduttivo, ma sicuramente non li dimenticherò mai, ho un grosso debito nei loro confronti. Onorato di far parte di questa grande famiglia, gente di montagna, gente con il CUORE grande”.