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Sant’Orsola, gestione discarica nel 2014 costa al comune 70mila euro

La gestione ‘post mortem’ della discarica di Sant’Orsola è costata al comune di Spoleto per il 2014 poco meno di 70mila euro. E’ quanto si apprende da una determina dirigenziale pubblicata oggi stesso all’albo pretorio online, in cui l’amministrazione assume i “necessari impegni di spesa per accantonare le somme necessarie alla gestione della discarica”. I 69.789,61 euro, questa la cifra esatta, saranno versati dal comune di Spoleto direttamente nelle casse della Vus secondo gli impegni assunti dal consiglio comunale con un atto datato primo dicembre 2004. L’opera risulta inserita nel piano triennale delle opere pubbliche stilato dalla giunta Cardarelli e l’importo sarà finanziato per 49.628 euro con i contributi ambientali delle attività estrattive, per 370 euro e spiccioli con gli introiti della legge 10/77 (la Bucalossi) e per 19.789 euro con gli introiti delle alienazioni delle aree PEEP e PIP.

Legambiente contraria ad ampliamento – La prosecuzione dell’attività di Sant’Orsola dopo il suo esaurimento, grazie ad un’operazione di rafforzamento degli argini, è già operativa ed allungherà la ‘vita’ del sito più o meno di altri due anni. Quello su cui si sta discutendo molto negli ultimi giorni è l’ipotesi di ampliamento della discarica, su cui il sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli ha mostrato delle aperture nella conferenza stampa di fine anno. Un’ipotesi che però Legambiente ha seccamente respinto, giudicandola una scappatoia dagli obiettivi di raccolta differenziata che la regione impone.

Residenti pronti alla protesta – Va detto, ad onor del vero, che nella stessa conferenza stampa, e già qualche settimana prima in commissione, l’assessore all’ambiente Vincenza Campagnani aveva sottolineato l’importanza di perseguire l’obiettivo della raccolta differenziata porta a porta indipendentemente alla ‘vita’ residua della discarica o di un suo ampliamento. Il sindaco aveva inoltre aggiunto che in questo ultimo caso sarebbero state studiate delle formule di risarcimento per gli abitanti della zona. Che però, a quanto si è appreso nelle ultime ore, non ne vorrebbero sapere, tanto da essersi costituiti in un comitato col chiaro intento di battersi contro qualsiasi ipotesi che non preveda la chiusura dell’impianto.

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