Non ci fu danno erariale nella nota vicenda Sanitopoli, vale a dire i concorsi truccati in sanità, che portò sei anni fa anche alla “caduta” della Giunta regionale guidata allora da Catiuscia Marini. A stabilirlo la sezione giurisdizionale della Corte dei conti dell’Umbria. Mentre sul fronte penale, dopo le prime condanne e patteggiamenti, la palla passerà nei prossimi giorni alla Corte d’appello, dal punto di vista contabile sono state prosciolte le 22 persone citate dalla Procura regionale per i quali si ipotizzava un danno erariale di 204mila euro.
Tra loro anche la stessa ex governatrice Marini, che sui suoi social ha commentato: “ancora un’assoluzione”, pubblicando poi la nota del suo avvocato difensore, Nicola Pepe.
“Finalmente dopo anni di processi – è il commmento dell’avvocato Pepe – arriva anche questo autorevole vaglio giurisdizionale, quello della Corte dei conti dell’Umbria, che ha accolto nel merito la tesi che, sin dall’inizio, la difesa di Catiuscia Marini ha sempre sostenuto in ogni sede giurisdizionale. Infatti, abbiamo ribadito in ogni sede la totale estraneità di Catiuscia Marini rispetto alle accuse rivoltele dalla procura ordinaria umbra, sostenendo la correttezza e la piena legittimità del suo operato, che esclude anche qualsiasi ipotesi di disservizio del sistema sanitario regionale. In particolare, abbiamo sempre evidenziato che, dal 2012 al 2018, la Regione Umbria è sempre stata una regione benchmark per aver ricoperto più volte il primo posto a livello nazionale e per non essere mai scesa sotto il terzo posto. Da difensore personale della presidente Catiuscia Marini ribadisco non solo la legittimità del suo operato, ma anche le sue grandi doti di governance dimostrate a livello regionale e, nello specifico, nella programmazione della sanità regionale umbra. Esprimo dunque la mia più grande soddisfazione avendo da sempre confidato nella Corte dei Conti dell’Umbria, che è composta da magistrati di altissimo livello ed attenti sotto ogni profilo”.
(articolo in aggiornamento)