Entro i primi di settembre il gruppo di lavoro di Regione e Università dovrà proporre la riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali
Quaranta giorni per definire l’assetto della nuova sanità umbra, decidendo gli assetti organizzativi e dei servizi sul territorio e i “doppioni” da tagliare. Entro i primi giorni di settembre, il gruppo di lavoro costituito da Regione e Università di Perugia dovrà formulare la proposta, coerentemente con le indicazioni del nuovo Piano sanitario regionale.
Un piano che punta ad aggiungere ai due poli ospedalieri di eccellenza di Perugia e Terni quello di Foligno-Spoleto, con la suddivisione dei servizi. Nella città del Festival, soprattutto, si guarda con attenzione alle scelte che saranno fatte per i servizi ospedalieri. Perché l’ulteriore sinergia con Foligno, a seconda di come verranno riempite le caselle e suddivisi i servizi, può rappresentare salvataggio o ridimensionamento.
E poi c’è tutta la rete degli altri ospedali e dei servizi sul territorio. Tra necessità di far quadrare al di là dei fondi eccezionalmente ricevuti o in arrivo tra emergenza Covid e Pnrr.
Il gruppo di lavoro tra Regione e Università è stato costituito al termine dell’incontro tra la presidente Tesei, l’assessore Coletto e il magnifico rettore Oliviero. Incontro a cui erano presenti anche i vertici della sanità regionale e delle due aziende ospedaliere, ed i competenti rappresentanti dell’Ateneo.
Una prima proposta concreta in merito alla riorganizzazione delle Aziende ospedaliere e della loro armonizzazione con le strutture territoriali è stata già oggetto di confronto. Insieme alle ipotesi di razionalizzazioni ed investimenti, che hanno lo scopo appunto da un lato di eliminare doppioni di dipartimenti ed inefficienze e dall’altro di innalzare la qualità del livello di assistenza offerta, nonché la riduzione delle tempistiche delle prestazioni.
Idee che il gruppo di lavoro dovrà coniugare in modo dettagliato in un documento, che la presidente Tesei e il rettore Oliviero chiedono per i primi giorni di settembre. Così poi da poterla condividere con gli stakeholder e comunicare ai cittadini.