“Sono assolutamente insoddisfatto della risposta dell’assessore, che si è limitato a riferire della delibera di Giunta, assunta tra l'altro senza nessuna preventiva consultazione da parte degli operatori interessati. I problemi non sono stati risolti e il contenzioso rimane, generando problemi e incertezze in un settore molto delicato e sottoposto a una pesante revisione della spesa. Sembra che la Giunta regionale preferisca disinteressarsi al problema.” Questa la valutazione del capogruppo regionale Pdl Raffaele Nevi, in merito alla risposta fornita dall'assessore regionale alla sanità, Franco Tomassoni, all'interrogazione dedicata alle “intenzioni della Giunta per risolvere l'incresciosa situazione determinatasi nel territorio della Asl 4 a causa dell'assenza di un quadro certo di regole uguali per tutte le Asl della Regione. È la prima volta nella storia della Asl territoriale di Terni che si sviluppa un contenzioso così aspro, così duro tra pezzi del sistema sanitario territoriale. In particolare, tra i gestori delle 14 residenze protette per anziani non autosufficienti della Provincia di Terni e la Asl.” L'assessore Tomassoni ha risposto all'interrogazione spiegando che “la situazione è sicuramente difficile, soprattutto per la mancanza delle risorse finanziarie, in base alle quali la programmazione fatta riguardante i convenzionamenti è risultata sovrastimata anche a causa della continua rivisitazione delle risorse finanziarie da parte del Governo centrale. In sede di applicazione della normativa regionale, le aziende Usl e i gestori delle residenze protette hanno evidenziato l'esigenza dei requisiti organizzativi. Per far fronte a tale problematica e ottimizzare gli standard organizzativi, la Giunta ha adottato con propria delibera del 16 maggio scorso la revisione dei requisiti organizzativi delle residenze protette, stabilendo che essi devono essere ridimensionati alle reali esigenze di assistenza, specificando le caratteristiche delle figure professionali che in esse operano quali quelle del responsabile sanitario, dell’infermiere coordinatore abilitato a svolgere funzioni direttive infermieristiche, assistenza religiose. Tutto ciò anche per utilizzare il personale sanitario in funzione del numero dei ricoverati piuttosto che del numero dei letti autorizzati. Con la stessa delibera la Giunta regionale ha fronteggiato la problematica della riduzione dei contratti delle aziende Usl, stabilendo che le residenze protette possano utilizzare posti letto autorizzati e non contrattualizzati dalle aziende Usl per ospitare anziani non autosufficienti solventi in proprio.”
Sanità: il capogruppo Nevi interviene in merito al contenzioso sulle residenze protette per anziani
Mer, 04/07/2012 - 14:17