“La Regione Umbria vuole vendere una parte consistente del patrimonio immobiliare pubblico che amministra. Come i 20 casolari, con i fondi rurali relativi, sul Monte Peglia nel comune di San Venanzo attraverso un’asta pubblica riconoscendo un diritto di prelazione agli attuali concessionari” – è quanto si legge in una nota del Cia Agricoltori italiani dell’Umbria.
Secondo quanto esposto nella nota i concessionari sarebbero messi davanti ad una scelta: l’acquisto o l’abbandono forzato dell’azienda. “Quando nel secondo dopoguerra – continua Cia – è cominciato l’abbandono delle aree rurali del Monte Peglia, c’erano circa 140 casolari. Oggi, quelli che non sono ruderi, sono quelli abitati, custoditi e tenuti vivi dalle attività produttive dei concessionari dei casolari. Pur di restare, questi imprenditori agricoli, negli anni, hanno fatto ricorso a rimesse familiari e a lavoro esterno, e ora non sono in condizione di esercitare il diritto di prelazione”.
“Di fronte a tutto questo e all’urgenza dettata anche dai bisogni energetici, la Regione Umbria intende privatizzare questi terreni lasciando ampio spazio ad azioni di speculazioni da parte di coloro che nulla hanno a che fare con il presidio del territorio, con l’agricoltura utile e sostenibile e ben inserita in una comunità locale. A gennaio, sulla questione, abbiamo richiesto un incontro urgente con la presidente Tesei e il vicepresidente Morroni, ma non c’è mai stata data risposta. Ora crediamo – conclude la nota – sia arrivato il momento di tornare a chiedere un incontro con chi governa la Regione invitandoli ad ascoltare chi, per anni, ha promosso e valorizzato un progetto di sviluppo economico e sociale in un territorio pieno di difficoltà, ma grazie alla comunità rappresentato da chi lo vive, ricco al contempo di opportunità”.