“Il bilancio del Comune di San Giustino è solido e sano”. Queste le parole dell’assessore al Bilancio e tributi Simone Selvaggi che, nel Consiglio comunale di ieri sera, ha presentato il rendiconto della gestione per l’esercizio 2015, peraltro approvato con 12 voti favorevoli, 4 contrari e un astenuto.
Siamo stati gli unici in Umbria, all’interno delle 100 migliori amministrazioni pubbliche, per regolarità e precisione nei pagamenti. Non è stato necessario riconoscere alcun debito fuori bilancio né, soprattutto, abbiamo dovuto rinegoziare alcun mutuo, proprio perché è stato nostro obiettivo prioritario portarli a estinzione. Il nostro limite di indebitamento è oramai al di sotto del 5%. Il debito medio per abitante è sceso di circa 120 euro in appena due anni
“Un dato indicativo della nostra gestione virtuosa – ha spiegato l’assessore – sono le spese di rappresentanza che, per tutto il 2015, sono state di sole 20 euro. Siamo riusciti ad attuare una diminuzione delle spese senza gravare sui cittadini: la minore disponibilità di fondi da parte dell’amministrazione centrale, infatti, non ha influito né sul taglio dei servizi, né sull’aumento della fiscalità. Abbiamo sempre tenuto molto alla pubblicità, alla partecipazione e alla consapevolezza di quanto stavamo facendo. Il lavoro di ottimizzazione delle risorse continuerà ad essere un punto fermo del programma”.
“La Tari è rimasta invariata – ha proseguito Selvaggi –, per i rifiuti invece la raccolta differenziata è salita in un solo anno dal 46 al 51%; e con i proventi derivanti dal riciclo di cartone, plastica e legno, abbiamo incassato dai vari consorzi 80.000 euro. Imu e Tasi ridotte nel complesso di 260mila euro, il 2015 è stato anche il primo anno con stipula dei contratti a canone concordato. Un altro dato importante è stato il recupero dell’evasione: il sommerso di Imu e Tassa sui rifiuti ha portato nelle casse del comune 295mila euro. Un bilancio di previsione, quello dell’anno scorso, che abbiamo approvato con due mesi di anticipo perché era importante far partire progetti non più rinviabili. E questo rendiconto dimostra che siamo riusciti a completare quanto avevamo programmato”.
Il sindaco Paolo Fratini è invece intervenuto per sottolineare due questioni: l’importanza della scelta di non rinegoziazione dei mutui, “in controtendenza rispetto a molti altri comuni. Rinegoziandoli, avremmo potuto avere accesso anche noi a risorse fresche per spesa corrente e investimenti; ma abbiamo reputato fosse sbagliato, in quanto avremmo lasciato alle generazioni future il conto da saldare”. Riguardo invece la decisione di uscire dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) il primo cittadino ha dichiarato: “Nei confronti di gran parte delle amministrazioni locali, dove le aliquote di tassazione sono massime e i Comuni non riescono a chiudere i propri bilanci, lo Stato riconosce, per quanto riguarda Imu e Tasi, una compensazione economica importante. Noi invece, che abbiamo aliquote più basse rispetto al massimo possibile, paradossalmente non abbiamo ricevuto trasferimenti di fondi. È un paradosso che non condividiamo, non premia le amministrazione virtuose, e anzi le penalizza. Proseguiremo comunque sulla nostra strada, continuando a perseguire aliquote più basse e spese oculate”.