“San Giovanni Paolo II interceda col Signore perché finisca questa terribile epidemia del Coronavirua“. Si affida a San Giovanni Paolo II, nel giorno del centenario della nascita di Karol Wojtyła, il cardinale Gualtiero Bassetti nella prima messa celebrata in Cattedrale nuovamente con i fedeli.
Nel giorno della ripresa delle sante Messe a “porte aperte” il cardinale ha presieduto la celebrazione eucaristica nella cattedrale di San Lorenzo, insieme al vescovo ausiliare mons. Marco Salvi. Una celebrazione a cui hanno partecipato i rappresentanti delle Istituzioni civili e militari e del mondo della sanità del capoluogo umbro e diversi fedeli, nel rispetto delle norme vigenti sulla sicurezza a seguito dell’emergenza sanitaria in corso.
“Un giorno di letizia pasquale“
“Fratelli e sorelle – ha detto Bassetti nella sua omelia – siamo riuniti insieme stasera, per la prima volta dopo quasi tre mesi, nella nostra basilica cattedrale di San Lorenzo. In queste lunghe settimane, la cattedrale è rimasta sempre aperta, ma vuota. Anche le celebrazioni delle Settimana Santa e della Pasqua si sono svolte in maniera dimessa, stante la perdurante epidemia. Dopo l’accordo con il Governo, da me sottoscritto il 7 maggio scorso, da oggi, in tutte le chiese d’Italia, i sacerdoti hanno potuto celebrare l’Eucaristia insieme al loro popolo. E’ questo, dunque, per tutti noi, un giorno di letizia pasquale. Ci siamo raccomandati affinché ovunque vengano osservate con diligenza tutte le precauzioni prescritte e ognuno si senta responsabile dell’altro, nei suoi comportamenti e nelle sue iniziative”.
Ringraziamenti
Bassetti ha ringraziato le autorità civili, militari, sanitarie: “Esse rappresentano le istituzioni pubbliche presenti a Perugia, che in questi giorni di emergenza si sono assunte la responsabilità di gestire una situazione inedita, in mezzo a grandi difficoltà. Saluto e ringrazio i medici, gli infermieri e i volontari che, a vario titolo, si sono prodigati nell’aiuto ai malati e ai bisognosi. Un grazie da tutta la comunità civile e religiosa di Perugia. Sappiamo bene che l’emergenza non è finita. Ci attendono altri mesi pieni di preoccupazioni e di sfide, ma con la buona volontà di tutti riusciremo a superare anche questa fase e, se Dio vuole, ad uscire dal dramma, costato finora decine di migliaia di morti e centinaia di migliaia di infettati in tutta Italia. Insieme al culto pubblico, oggi sono ricominciate molte attività lavorative: ognuno, nello svolgimento del proprio dovere, contribuirà alla ripresa del Paese e al benessere della comunità”.