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San Gemini, trema la Giunta – Rischio collasso – La maggioranza infilata dall'opposizione

Redazione

San Gemini, trema la Giunta – Rischio collasso – La maggioranza infilata dall'opposizione

Sab, 20/10/2012 - 09:25

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Luca Biribanti

La maggioranza del comune di San Gemini esce con le ossa rotte dopo il consiglio comunale di ieri sera. Dopo aver incassato una pessima figuraccia nella precedente seduta, ieri ha subito un duro attacco anche dal consigliere Masci che ha rivolto pesanti accuse all'operato della giunta. Ma andiamo con ordine e ricostruiamo quanto accaduto.
“Il pezzo di carta”, ovvero la sentenza della Corte dei Conti secondo la maggioranza, ha tenuto ancora banco nella seduta. Per chi non avesse seguito l'intera vicenda, può farsi un'idea di quanto accaduto leggendo quanto riportato da TO® circa la mancata presentazione in consiglio comunale di un dispositivo della Corte dei Conti che bollava come “inattendibile” il bilancio 2011 (CDC 'boccia' bilancio 2011 ma Comune San Gemini lo approva lo stesso. Sindaco Grimani “imbarzzante, ci scusiamo per l'errore” e San Gemini, sentenza Cdc diventa un “caso”. Il sindaco prova a bacchettare Tuttoggi.info).

Dopo 9 giorni di “riflessione” la maggioranza ha presentato nella sala adunanze un documento in cui si possono cogliere questi punti fondamentali: il consiglio prende atto della sentenza della Corte dei Conti; il rendiconto 2011 è stato approvato nonostante la mancata presentazione del documento in tempi utili non abbia consentito una corretta valutazione del bilancio; la giunta si impegna a tenere conto delle indicazioni della Corte dei Conti per il bilancio 2013.
In pratica il comune di San Gemini, allo stato delle cose, non è più in grado di rispondere alla sentenza della Corte dei Conti se non con delibera che non prevede alcuna assunzione di responsabilità da parte di chi ha sbagliato, ma dice ai magistrati contabili “scusateci, la prossima volta faremo meglio, ormai è tardi”.
Alla proposta di questa delibera la minoranza, guidata da Gianni Medei, è insorta. La prima osservazione che è stata avanzata è relativa al 2012. La delibera dava già per scontato che anche il bilancio 2012 fosse questione chiusa, mentre c'era ancora margine, in sede di assesto, per aggiustare il tiro riguardo i capitoli di entrate contestati dalla Corte dei Conti.

C'è stato poi il colpo di scena del consigliere Sara Masci (Prc), ex vicesindaco, che dalla maggioranza è passata di fatto all'opposizione in termini politici.
“Sono uscita dalla maggioranza perchè impedisce una gestione virtuosa della città; al momento della discussione del bilancio io stessa avevo avanzato dei dubbi, ma per tutta risposta sono stata invitata alle dimissioni (da vicesindaco, ndr) e bollata 'fuori di testa'. Addirittura ci è stato chiesto di votare al buio e in un primo momento avevo anche intenzione di farlo, fortunatamente ho deciso di astenermi dal votare. Per quell'episodio sono stata vittima di un bassissimo attacco politico perchè voce fuori dal coro”.

A questo punto, nel clima già teso che si è creato in sala, ha preso la parola il capogruppo di minoranza, Gianni Medei, che ha chiesto per l'ennesima volta una spiegazione riguardo il ritardo nella presentazione del documento. Ancora una volta il sindaco, Grimani, ha detto che da parte della giunta non c'è stata alcuna volontà di nascondere il documento. Medei ha incalzato: “Non escludo che ci sia un disegno politico dietro questa mancanza, e comunque non si può liquidare la cosa senza un'ammissione di colpa da parte dei responsabili”.

Poi l'attacco diretto al presidente del consiglio comunale, Luca Federici: “la legge prevede che nei comuni sotto i 15mila abitanti non ci sia presidente del consiglio; a San Gemini è stato eletto solo per sistemare un'altra persona sulla poltroncina”. Ha stupito il silenzio di tomba da parte dello stesso Federici, che a questa accusa non ha minimamente reagito, così come gli altri membri della giunta del resto. Poi si è rivolto ancora ai responsabili: “se non c'è stata negligenza della giunta si evidenzia ancora di più l'inettitudine dell'amministrazione”.

“Propongo – ha aggiunto Medei – le dimissioni del presidente del consiglio e l'integrazione di alcuni punti nella delibera da sottoporre alla Corte dei Conti: una piena ammissione di colpa, e la richiesta formale che in occasione di comunicazioni al Comune di San Gemini, i documenti vengano inviati a tutti i consiglieri, visto che inviandoli soltanto al presidente del consiglio, al sindaco e al revisore dei conti, c'è il rischio che lo stesso venga dimenticato”.

È evidente l'ironia del consigliere, che ha suscitato la reazione della maggioranza; questa volta ha preso la parola l'assessore Bisonni, ma, ad essere onesti, le argomentazioni presentate sono risultate assai fragili: “Non ricominciamo con le discussioni – ha detto l'assessore – non possiamo tornare all'inizio della vicenda. Siamo responsabili di quanto accaduto e la questione è delicata. Sono molto dispiaciuto per quanto successo, ma già nella precedente giunta abbiamo ampiamente detto di aver sbagliato e ci siamo scusati”.
Parole che smentiscono il sindaco Leonardo Grimani, che aveva provato a ritrattare le affermazioni rilasciate a TO®.
Leonardo Gromani ha poi preso la parola: “Oggi si trattava soltanto di rivedere il dispositivo che era stato discusso precedentemente. Quella esposta durante il consiglio è una revisione più che sufficiente. Non era questa la serata per ridiscutere del bilancio”.
Attimi di silenzio; con i consiglieri di maggioranza muti di fronte a questa vicenda che fa traballare lo stesso governo cittadino. Poi ha ripreso la parola Grimani: “Vabbè, se vogliamo aggiungere al punto 3 un riferimento al 2012 facciamolo, poi per me è chiusa”.

La parola è così passata al consigliere di minoranza, Ortenzi: “Usciamo da questa discussione; il presidente del consiglio dica una volta per tutte la verità su come sono andate le cose e cerchiamo un punto d'incontro per porre fine alla questione”.
Chiamato in causa, Federici ha risposto: “Mi assumo le mie responsabilità di non aver informato il consiglio. Ora non importa come è accaduto, ma chi opera può sbagliare; è toccato a me e sono dispiaciuto, non sfuggo alla verità”.

Si è giunti infine alla votazione delle mozioni, a cominciare da quella delle dimissioni del presidente del consiglio comunale, che è stata respinta. Il sindaco si è mostrato a dir poco risentito e rivolto a Medei ha detto: “Lo trovo un atto di grave scortesia. Prima che politici siamo persone”. È stato respinta anche la proposta di chiedere alla Corte dei Conti di inviare a tutti i consiglieri eventuali notifiche, mentre è stato votato l'atto che arriverà alla Corte dei Conti che si basa su quattro punti: presa d'atto della notifica, ammissione diella inadeguata gestione della pratica che non ha permesso una corretta valutazione in fase di approvazione del bilancio 2011, impegno a rivedere le entrate dei capitoli messi sotto lente di ingrandimento dalla Corte in fase di assestamento del bilancio 2012. Resta sempre da capire come ma le tre autorità (sindaco, presidente del consiglio e presidente del collegio sindacale) abbiano potuto dimenticare nei rispettivi cassetti il dispositivo della magistratura.

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