Chi si aspettava che qualche rappresentante del gruppo Acque Minerali Sangemini – Amerino si presentasse al consiglio comunale aperto indetto proprio per parlare della vertenza è rimasto deluso. Ancora una volta, infatti, la proprietà è stata assente e le istituzioni locali sono rimaste senza interlocutori.
Il consiglio comunale straordinario era stato convocato dall’amministrazione comunale di San Gemini per lunedì pomeriggio in teatro, proprio per dare la possibilità a più gente possibile di partecipare. Ma le risposte che solo la proprietà poteva fornire non sono arrivate.
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A stigmatizzare l’atteggiamento del gruppo è in primis la Lega, con il commissario di Terni Barbara Saltamartini ed i consiglieri regionali Daniele Carissimi e Valeria Alessandrini.
“Dopo aver disertato l’incontro con le sigle sindacali, la proprietà delle Acque Minerali non si è presentata nemmeno al consiglio comunale aperto di Sangemini“. Così l’onorevole Barbara Saltamartini, commissario Lega della provincia di Terni. “Tale situazione non è più tollerabile. Convocheremo al più presto l’azienda in seno alla Commissione attività produttive che io presiedo e chiederemo al Mise di intervenire laddove l’azienda non tenga conto degli accordi siglati”.
“La situazione ci riguarda da vicino – spiegano i consiglieri regionali Valeria Alessandrini e Daniele Carissimi (nella foto) – in quanto cittadini ternani che hanno a cuore il proprio territorio. Oggi gli stabilimenti produttivi e i lavoratori non devono essere lasciati soli, l’acqua Sangemini rappresenta un’eccellenza del nostro territorio, un marchio di identità territoriale, con rilevanza anche internazionale che va tutelata, per questo la politica deve dare segnali chiari.
“Gli incontri tra le rappresentanze sindacali, i vertici dell’azienda e la Regione – commentano i tre esponenti leghisti – rappresentano solo un primo passo, tuttavia bisogna fare di più. Esistono degli accordi che la proprietà deve essere chiamata a rispettare, a cominciare dai vincoli di mantenimento occupazionale, per arrivare all’attuazione di seri programmi di ristrutturazione aziendale.
Tali vincoli, previsti fin dal 2018, garantivano il mantenimento dei posti di lavoro e prevedevano investimenti tesi al rilancio degli stabilimenti produttivi. Questi accordi non sono mai stati rispettati ed è ora che la proprietà si assuma le proprie responsabilità. Basta perdere tempo, basta rinviare i confronti necessari, la proprietà deve dare risposte. Resta inteso che ogni proposta che non difende la strategicità del sito umbro e che non garantisce la tenuta dei livelli occupazionali, deve essere dichiarata irricevibile”.
Al consiglio comunale aperto c’era anche il deputato di Forza Italia Raffaele Nevi. “Oggi ho partecipato – spiega – al Consiglio comunale aperto convocato dal Sindaco di San Gemini sulla situazione dell’azienda Acque Minerali d’Italia che interessa i siti produttivi locali. Il marchio “Sangemini” è uno di quelli storici, la cui qualità è ampiamente riconosciuta e la cui incidenza sull’economia va ben oltre il confine locale. Ho sottolineato che ritengo fondamentale l’impegno di tutti, istituzioni, politica, sindacati per definire una linea d’azione condivisa e fare in modo che ci sia chiarezza sul futuro dell’attività di questo importante sito produttivo e dei suoi lavoratori.
Per questo credo sia fondamentale il coinvolgimento del Governo nazionale affinché intervenga su questa delicata vicenda, anche attraverso un’opera di moral suasion nei confronti della proprietà, per avere le risposte che il territorio e i lavoratori di questa azienda aspettano”.