Furto a casa del prete arrestato con l’accusa di molestie sessuali a danni di minori. L’irruzione prima ha riguardato la chiesa, poi la canonica dove viveva don Vincenzo. Il sospetto è che l’irruzione sia avvenuta in cerca di qualche prova o di qualche oggetto da far sparire, anche se non vi è certezza su cosa gli ignoti ladri potessero cercare. Ad accorgersi dell’irruzione il diacono. I ladri sono entrati dalla porta laterale, forzata con un cacciavite.