E’ in programma per venerdì primo luglio alle 21 il concerto di musica sacra ‘Saut Marun’ – La voce di Marun: l’appuntamento è nella cattedrale di San Feliciano su iniziativa della Procura Generale del Patriarcato Maronita, del Pontificio Collegio Maronita, del Seminario Patriarcale Maronita di Ghazir in Libano, della Parrocchia di San Feliciano e della Parrocchia Maronita della Chiesa di San Marun in Roma.
Si esibiranno ben cento seminaristi dal Libano, in un canto in aramaico, la lingua parlata da Gesù Cristo, ed in arabo: salmi ed inni antichissimi caratteristici del rito della Chiesa Patriarcale Antiochena Maronita.
“Si tratta di una suggestione di musica e preghiera della tradizione cristiana orientale – fa sapere Monsignor Giuseppe Bertini – del resto la storia stessa di San Marone si lega a doppiofilo con Foligno. Lui era un sacerdote e monaco venerato come santo dalla Chiesa cattolica e ortodossa, a cavallo tra il IV e V secolo. Era conosciuto in tutto l’impero per la sua attività missionaria, per le guarigioni compiute e per la vita eremitica”.
L’esempio di San Marun influenzò notevolmente i cristiani libanesi, che si moltiplicarono costituendo, per l’appunto, la Chiesa Maronita.
Le reliquie del santo furono portate all’Abbazia di Sassovivo dal crociato conte Michele di Uppello nel 1096, da lì furono traslate dapprima a Volperino, la cui chiesa è dedicata proprio a San Marun – chiamato Mauro – e successivamente nella Cattedrale nel 1490 quando il vescovo di Foligno Luca Borsciani le collocò in un artistico busto-reliquiario.
Dal 24 gennaio scorso in occasione della Solennità di San Feliciano, in duomo è collocata una statua, dono della Comunità Maronita, benedetta dal cardinale Béchara Boutros Rai, Patriarca di Antiochia dei Maroniti e di tutto l’Oriente.