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Salvini: se vinciamo mi trasferisco in Umbria

E’ l’Umbria dello scandalo Sanitopoli quella in cui Matteo Salvini sta trascorrendo un altro frenetico fine settimana nel suo lungo tour per la campagna elettorale. Perché Sanitopoli è uno dei temi sui quali più batte il leader della Lega per avere il voto anche di chi, per tanti anni, qui ha votato a sinistra. Ricorda i tanti esponenti del Pd coinvolti nello scandalo, denunciati da “quei fenomeni dei 5 stelle che ora si alleano col Pd”.

Attacca Zingaretti e Salvini, “che non vanno nelle piazze e nei mercati ma al chiuso, perché si vergognano“. E ancora, cita a braccio le intercettazioni: “Avete sentito quella dei concorsi truccati che si lamenta al telefono dicendo: ‘Mi hanno dato solo le domande ma non le risposte?’. Vi hanno preso per servi, perché potevano fare qualsiasi cosa“.

E allora, di fronte a questo, parla delle persone incontrate nelle varie città umbre che gli hanno detto di aver votato per 50 anni a sinistra, ma che ora non lo faranno più. “Perché a fianco degli operai c’è solo la Lega“.


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Attacca sull’immigrazione, tema che non è solo di interesse nazionale. “Perché se avrete un governatore della Lega, quando chiamano da Roma per chiedere quanti immigrati accogliere in Umbria risponderà: zero“.

Promette, in caso di vittoria, di porterà alcune buone pratiche delle regioni del nord in Umbria. E cita alcune azioni: ridurre le liste d’attesa in sanità; trasparenza nei concorsi pubblici; prima gli italiani nell’assegnazione dei contributi pubblici. Attacca sul capitolo infrastrutture: le strade inadeguate, l’unico Frecciarossa che parte alle 5 del mattino; l’aeroporto dal quale non si sa, ogni settimana, quali voli partano. “E questo frena il turismo, che per l’Umbria potrebbe essere ciò che il petrolio è per il Paesi arabi“.

Quindi stoccate al Governo, che pensa a nuove tasse su Imu, telefonini e sui contanti. Chiede una mobilitazione per gli ultimi 15 giorni di campagna elettorale, chiede di “svegliare” gli umbri, anche per mandare un messaggio al Governo. E promette: “Se mi regalate questa prova di coraggio torno in Umbria dopo il 28 ottobre torno in Umbria e mi ci trasferisco per quello che questa terra merita di essere“.