A 48 ore di distanza dall’accesissimo duello organizzato da Tuttoggi.info a Villa Redenta, Fabrizio Cardarelli e Dante Andrea Rossi sono tornati ad incrociarsi in un’occasione pubblica, il dibattito su cultura e turismo promosso dall’Associazione Teodelapio, attiva da circa 12 anni sul territorio e protagonista di numerose iniziative di spessore. Un’occasione, quella odierna, in cui i candidati erano chiamati a dire la loro su un tema centrale e strategico per una città come Spoleto, ma che in sostanza non li ha visti grandi protagonisti. Molto si è discusso infatti su quale tipo di cultura si addica a Spoleto, se una cultura più alta nei contenuti o una più spicciola, alla portata di tutti. E non sono mancati interventi da parte dei referenti di alcune associazione attive sul territorio i quali sostenevano che Spoleto ha bisogno di entrambi, e che proprio dalla sintesi tra i soggetti culturalmente più elevati e socialmente più dinamici e attivi possa nascere il connubio di idee e progetti in grado di far “rinascere” Spoleto.
Città più coinvolta – Un concetto, questo, che entrambi i candidati sembrano sposare. “A patto – ha sottolineato Rossi – che dietro alla progettualità culturale vi sia una regia globale che sappia raccogliere e veicolare le istanze del pubblico e del privato. L’unico modo – secondo l’ex vicesindaco – di competere con i soggetti regionali, nazionali e internazionali, è quello di ottenere i finanziamenti che spettano a Spoleto nel settore della cultura”. “Siamo tutti d’accordo sulla centralità della cultura a Spoleto – ha evidenziato Cardarelli – ma troppo spesso la città non ha dato quello che poteva in termini di coinvolgimento. Penso al Festival – ha proseguito il professore – che negli anni è diventata una mera rassegna, l’antitesi di ciò che vorremmo che fosse. E’ tempo che la città torni ad interagire col Festival, che a Spoleto nascano le idee, non solo si mettano in scena quelle provenienti da fuori”.
Gestore unico alla Rocca – Inevitabile però, fare i conti con le sempre minori risorse a disposizione. “Ecco perché c’è assoluta necessità di un disegno generale – ha ribadito Rossi -, abbiamo un’incredibile ricchezza culturale, dobbiamo trovare le risorse per mettere a frutto le nostre eccellenze e gestirle nel modo più trasparente possibile. Entro sei mesi – ha annunciato – la Rocca Albornoziana tornerà al gestore unico e in questo modo sarà parte integrante dell’offerta culturale della città”. Ma proprio sulla gestione delle risorse è arrivata la “frecciata” di Cardarelli, che ha parlato della pesante situazione in cui versa la biblioteca comunale. “E’ una situazione vergognosa – ha detto – opere come questa non possono essere prima il fiore all’occhiello di qualcuno e poi dagli stessi essere lasciati appassire senza porre rimedio. Nel nostro programma – ha poi concluso il professore – abbiamo ribadito un secco ‘no’ alla privatizzazione della scuola di musica comunale, che anzi ci impegneremo a rilanciare”.
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