La ditta di Campello sul Clitunno, dopo due "no" in sede civile, torna a chiedere agli eredi dei quattro lavoratori morti oltre 35 milioni di euro
Sarà la Cassazione a pronunciarsi sulla richiesta di risarcimento – quantificata in 35 milioni e 316mila euro, che l’azienda di Campello sul Clitunno chiede agli eredi delle quattro vittime (Maurizio Manili, titolare della ditta di carpenteria che stava fissando una passerella sui silos poi esplosi, e i suoi tre dipendenti Tullio Mottini, Giuseppe Coletti e Vladimir Todhe) e all’unico superstite, il gruista Klaudio Demiri.
Una richiesta di risarcimento già bocciata in due gradi del giudizio civile, legata però alla sentenza di condanna per il processo sull’incidente, che oltre a condannare Giorgio Del Papa, allora titolare dell’Umbria Olii, per omicidio colposo plurimo, ha ritenuto la ditta di Manili responsabile per un terzo della dinamica che ha portato alla drammatica esplosione.
Una richiesta di risarcimento che viene contestata, non soltanto sul piano legale, dagli eredi delle persone decedute nel disastro che si è verificato quel 26 novembre del 2006.