Ennesimo capitolo dell’annosa vicenda Rocchetta, che vede come antagonisti il Comune di Gualdo Tadino, favorevole al recupero dell’area della sorgente storica e ad un ampliamento dell’azienda, e la Comunanza agraria Appennino Gualdese, decisamente avversa a questo progetto.
Il Commissario degli usi civici di Roma ha infatti stabilito, con una sentenza di immediata eseguibilità (anche se appellabile), che l’area dei pozzi di attingimento delle acque minerali “appartiene alla proprietà collettiva della Comunanza Agraria dell’Appennino Gualdese”.
Secondo il giudice, che ha quindi revocato il sequestro deciso nel 2018 in seguito all’esposto del Wwf contro il recupero della zona, l’area della sorgente storica dove insistono i pozzi di emungimento Rocchetta non è mai stata oggetto del cambio di destinazione d’uso e quindi l’utilizzo della stessa è stato ritenuto illegittimo. Infine la legge 168 del 2017, si legge nella sentenza, non solo assegna al proprietario le acque superficiali ma anche quelle sotterranee“.
Il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, che ha annunciato ricorso, ha fatto sapere di aver sempre agito “in trasparenza e a tutela dell’interesse pubblico prevalente. Leggeremo attentamente le carte e impugneremo la sentenza“.