“Allontanare i facinorosi dal calcio giovanile”. È quanto chiede il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Marco Squarta, annunciando di voler “mettere al corrente dell’accaduto i vertici della Figc e del Coni nelle persone di Carlo Tavecchio e Giovanni Malagò”. Nel mirino dell’esponente di minoranza c’è l‘episodio avvenuto il giorno della Befana a Spoleto, durante un torneo di calcio giovanile al centro sportivo Flaminio.
Per Squarta “quanto accaduto giorni fa nel centro sportivo Flaminio di Spoleto durante una partita di calcio tra ragazzini è l’ennesimo episodio di violenza nei campi minori. Il figlio undicenne di un delegato del Coni che ha assistito alla rissa tra gli allenatori, al parapiglia sugli spalti e alle urla di alcuni genitori scatenati negli spogliatoi, esausto di questo clima di tensione, ha mollato il calcio. Tutto ciò ormai non è più tollerabile ed è urgente l’istituzione di un codice etico da far sottoscrivere a dirigenti, tesserati e genitori di minori”.
“Mi sto battendo da mesi – spiega Squarta – per combattere la violenza nel calcio. A settembre ho presentato una mozione per coinvolgere le scuole e le società sportive nel progetto di educazione e rispetto dell’avversario. La mozione non è ancora neppure arrivata in Aula. Ora, con amarezza, apprendo dalla stampa locale che un bambino innamorato dello sport più bello del mondo si è sentito perso e indifeso in un campo di gioco e suo padre non ha potuto neppure proteggerlo. Il genitore, ho letto, è un delegato del Coni e ha segnalato il fatto alla Figc. Lo sport deve essere un momento di crescita e socializzazione”.