“Quando si gioca una partita di calcio non si va alla guerra“. Le parole del giudice sportivo territoriale avv. Marco Brusco forse dovrebbero essere scritte in ogni campo sportivo. Perché di episodi di calcio malato se ne ripetono troppi, spesso nelle serie minori dove tale sport dovrebbe essere vissuto più che mai come momento aggregativo e socializzante prima ancora che agonistico. Ed è proprio in riferimento all’ultimo grave episodio di questo tipo vissuto nell’ambito di una partita di calcio che il giudice sportivo stigmatizza i comportamenti violenti, usando il pugno duro per sanzionare i protagonisti.
La vicenda è quella avvenuta alla Bruna di Castel Ritaldi il 10 dicembre, sul campo della Castellana che ospitava il Torgiano. Durante la partita di seconda categoria succede di tutto ed alla fine un giocatore della squadra di casa, Andrea Giovannetti, finisce in ospedale gravemente ferito. Dopo il ricovero all’ospedale di Terni ed operazioni chirurgiche, per fortuna il giovane castelritaldese sta meglio.
Ne era subito nata un’inchiesta penale (sul posto erano intervenuti i carabinieri della Compagnia di Spoleto) e federale, con nel mirino i due fratelli calciatori del Torgiano Jordi e Dario Farruku. Denunciati a piede libero per rissa e lesioni aggravate, i giocatori erano anche stati squalificati rispettivamente per 2 e 10 giornate; 5 giornate di squalifica erano state assegnate anche alla vittima del pestaggio, Giovannetti.
Ora, però, dopo aver ricostruito più compiutamente i fatti, il giudice sportivo territoriale Brusco ha usato il pugno duro verso i due fratelli, rilevando anche che il piccolo taglio che Jordi aveva sul volto in realtà se lo era procurato da solo, “mentre, subito dopo l’espulsione del fratello, si avventava violentemente sulla rete di recinzione in aperta polemica con il pubblico“.
Nel provvedimento emesso venerdì 2 febbraio dal giudice sportivo, quindi, è stata deliberata la squalifica fino al 31 dicembre 2018 a carico di Jordi Farroku e del fratello Dario fino al 31 ottobre 2018. Comminata anche un’ammenda di 200 euro alla società La Castellana.