E’ possibile rimettere in discussione le regole che governano la società? Forze come l’economia, la finanza e il profitto possono determinare la vita di ciascun individuo? O c’è qualcos’altro, che troppo spesso resta nascosto, e che in realtà è ciò che conta davvero?
Per dare una risposta a queste domande sempre più attuali, i ragazzi del Serafico portano in scena lo spettacolo teatrale “Il Sogno” (domenica 15 settembre alle 21.30), che chiuderà il “Cortile di Francesco”, dove domenica 15 settembre alle ore 18:15 si terrà anche l’incontro “Diversità: dallo stigma alla cura” con, tra gli altri, Alessandra Locatelli, Ministro per le Disabilità, e la presidente dell’Istituto Serafico di Assisi Francesca Di Maolo.
Lo spettacolo dei ‘ragazzi serafici’, che ha l’obiettivo di ‘parlare’ ai grandi dell’economia dando loro alcuni spunti per risanare le nostre comunità, non è solo un atto di creatività artistica, ma anche un potente strumento di sensibilizzazione sui temi che saranno al centro del G7 su Inclusione e Disabilità in programma tra Assisi e Perugia dal 14 al 16 ottobre 2024. La pièce – che nasce dal laboratorio di teatro e musica del Serafico, coordinato dagli educatori Stefano Tufo e Fabrizio Benincampi – rappresenta uno spazio che, attraverso l’incontro tra la dinamica formativa e l’aspetto ludico, permette ai ragazzi con disabilità di svolgere l’attività riabilitativa valorizzando competenze e abilità – diventa quindi un richiamo diretto alle istituzioni affinché si impegnino nella costruzione di un’economia che non lasci indietro nessuno, rispecchiando in pieno l’obiettivo del G7 di garantire l’accesso equo alle cure e alla partecipazione sociale per tutti; i Ministri dei Paesi partecipanti, infatti, si impegneranno a definire strategie concrete per combattere le discriminazioni e promuovere la piena inclusione delle persone con disabilità.
“Questo spettacolo incarna il messaggio che vogliamo trasmettere e cioè quello di dare voce ai più fragili, una voce che parla non solo a noi, ma anche di noi, ricordandoci che la fragilità è una condizione comune, condivisa da ogni essere umano e dalla nostra stessa società” le parole di Francesca Di Maolo. “Crediamo fermamente – ha poi aggiunto – che un’economia inclusiva sia la chiave per uno sviluppo equo che non lasci nessuno indietro. Come ci ha ricordato Papa Francesco: l’economia può essere ‘buona’ o ‘cattiva’ e il nostro compito è quello di costruire un’economia che non crei disuguaglianze, ma che si prenda cura di ogni persona e del pianeta che ci ospita”.