Rischio commissariamento per Gesenu e Tsa: il tribunale fissa l'udienza per il 24 gennaio - Tuttoggi.info

Rischio commissariamento per Gesenu e Tsa: il tribunale fissa l’udienza per il 24 gennaio

Sara Minciaroni

Rischio commissariamento per Gesenu e Tsa: il tribunale fissa l’udienza per il 24 gennaio

In quella data verrà discusso l'appello che il pm ha fatto contro il 'no' del gip Avenoso
Sab, 14/01/2017 - 11:02

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La partita più importante nella maxi inchiesta sul presunto traffico illecito di rifiuti si giocherà il 24 gennaio prossimo dinanzi al tribunale del Riesame di Perugia. E’ stata infatti fissata per quella data l’udienza in cui i giudici valuteranno l’appello del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Perugia, Valentina Manuali, che chiede l’emissione della misura del commissariamento per Gesenu, Tsa e anche per la ditta Fratelli Baldini. La data dell’udienza è stata notificata giovedì pomeriggio ai legali delle tre società: Franco Libori per Tsa, Francesco Falcinelli per Gesenu e Alessandro Ciglioni per la Fratelli Baldini.

Nell’ordinanza  Il magistrato aveva già fatto questa richiesta prima che il gip emettesse l’ordinanza di misura cautelare con cui disponeva sia gli arresti domiciliari per l’ex direttore generale di Gesenu, Giuseppe Sassaroli, che i sequestri per 24 milioni di euro tra beni e conti correnti delle società stesse. Ma il giudice aveva rigettato questa richiesta ritenendo che fosse una misura eccessiva. «Nell’ottica di un prudente bilanciamento tra esigenze cautelari e necessità di garantire nell’interesse pubblico la prosecuzione di funzioni e servizi indifferibili –Aveva scritto il giudice nell’ordinanza – l’interruzione, o gestione con un’inevitabile soluzione di continuità costituita dall’insediamento di commissari esterni, trattandosi di attività collegate all’igiene urbana e alla raccolta e smaltimento dei rifiuti potrebbe incidere gravemente su diritti fondamentali costituzionalmente garantiti».

Per il pubblico ministero invece, la nomina di un commissario giudiziale che potrebbe portare avanti le attività della società è «l’unica misura che si ritiene idonea a evitare la reiterazione delle condotte illecite». A questo punto, a decidere saranno i giudici del tribunale del Riesame. E per Gesenu, si riaffaccia lo spettro di una gestione limitata della società, a pochissimo tempo dalla revoca dell’interdittiva antimafia.

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